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Andamento delle Costruzioni in Italia: il 2024 si chiude con il segno meno 

Dal 2021 al 2023 la filiera delle costruzioni in Italia ha trainato l’economia, mentre nel 2024 si registrerà un calo del 7%. Cresce solo il settore delle opere pubbliche

Andamento delle Costruzioni in Italia: il 2024 si chiude con il segno meno 
Foto di Talpa da Pixabay

Dopo un triennio più che positivo la filiera delle costruzioni in Italia mostra i primi segni di cedimento chiudendo il 2024 in negativo.

A tracciare una rotta è il Rapporto di Federcostruzioni presentato a Bologna.

Ottimi risultati nel 2023 

A far apparire la situazione ancora meno rosea è il rapporto con i numeri generati dalla Filiera nel 2023:

  • la produzione del comparto edile ha toccato quota €624 miliardi 
  • in aumento di € 44 miliardi rispetto al 2022. 

A sua volta anche il 2022 si era chiuso con ottimi risultati, un periodo durante il quale la filiera delle costruzioni si è rivelata fondamentale per la ripartenza dell’economia italiana. 

Secondo il rapporto di Federcostruzioni, presentato in occasione dell’apertura della fiera SAIE, tra il 2021 ed il 2022 l’Edilizia italiana ha contribuito per quasi la metà alla crescita del PIL nazionale.

Nel 2023 sono stati i comparti direttamente legati all’edilizia a registrare i migliori risultati con in testa i settori delle macchine edili, dei servizi di ingegneria e dei prodotti in legno. L’andamento positivo del 2023 si è registrato anche nei livelli occupazionali, cresciuti di 76.000 unità rispetto all’anno precedente. 

Complessivamente i lavoratori legati alla filiera delle costruzioni in Italia sono circa 3,1 milioni di unità, distribuiti tra oltre 756.000 imprese attive.

Come sta andando l’edilizia in Italia nel 2024?

Veniamo ad oggi. Purtroppo i dati di Federcostruzioni confermano quanto già anticipato da Ance e Cresme: il 2024 si chiuderà con una flessione.

A pesare sulla crisi edilizia è il calo degli investimenti (-7,4%), i costi dell’energia tra i più alti in Europa (128€/Mw/h) ed il caro materiali.

Il perchè del calo degli investimenti è facilmente imputabile alla fine dei molti Incentivi fiscali e dei Bonus Edilizi, siamo passati dai circa 5 miliardi al mese legati al Superbonus a poco meno di 60 milioni di euro.

Le previsioni per la fine del 2024 del comparto delle costruzioni in Italia sono le seguenti:

  • per la manutenzione straordinaria un calo del -27%
  • per il rinnovo residenziale si stima un -26,5% rispetto al 2023
  • crescono invece le opere pubbliche + 20%.

Non sorprende l’ultimo dato sottolineato dal Report di Federcostruzioni.

I lavori finanziati dal PNRR in opere pubbliche si stanno rivelando il principale elemento a supporto del comparto delle costruzioni. 

Ma la crescita del pubblico potrebbe non essere sufficiente a sostenere il calo di tutti gli altri comparti del settore, mentre si avvicina inesorabilmente il momento in cui dovremo recepire (e applicare) le disposizioni della Direttiva Case Green.

Nel futuro c’è sostenibilità, Intelligenza Artificiale e 

Nel prossimo futuro un ruolo centrale lo avranno le tecnologie che si stanno affacciando al comparto delle costruzioni.

L’Intelligenza Artificiale al primo posto, seguita dalle innovazioni tecnologiche che permetteranno di garantire il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità nazionali e comunitari.

Tuttavia oggi siamo ancora agli inizi: solo il 6% delle imprese edili utilizza l’IA per gestire i processi industriali, mentre un terzo non ha nessuna intenzione di utilizzarla in futuro. 

E’ l’efficienza energetica e la riduzione sui consumi a trainare ancora il settore delle innovazioni legate all’edilizia, che vede in prima linea i dispositivi a basso consumo energetico e l’acquisto di macchinari ed impianti più efficienti. 

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