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Arriva il Condono edilizio: la norma Salva-Casa regolarizza l’80% del patrimonio edilizio

Condono edilizio
Immagine di rawpixel.com su Freepik

Giorgia Meloni: “Non conosco la norma, non sono in grado di esprimere un giudizio”

(Rinnovabili.it) – Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si prepara ad intervenire pesantemente sulla casa con un pacchetto di misure che permetteranno di “regolarizzare le piccole difformità o le irregolarità strutturali”. Definita norma Salva-Casa, dal Ministro Salvini, il pacchetto è già stato battezzato quale nuovo condono edilizio, scatenando ovviamente diverse reazione politiche da parte dell’opposizione.

Cosa prevede il “condono edilizio” nella norma Salva-Casa

Dalle dichiarazioni del Ministro Salvini, emerge chiaramente un duplice obiettivo della norma Salva-Casa: mettere mano alle molteplici “piccole” difformità edilizie che, secondo il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, riguardano l’80% del patrimonio immobiliare italiano, ma anche quello di “fare cassa”, liberando gli uffici comunali sovraccarichi di pratiche.

La nota riportata dal Mit indica nello specifico quali saranno gli interventi che potranno rientrare nel condono edilizio del Salva-casa:

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Una norma parte integrante del Piano Casa

Le linee di indirizzo indicate dal Mit, sono emerse a seguito delle proposte raccolte nei tavoli di lavoro dei mesi scorsi sul Piano Casa, alla presenza del Ministro Matteo Salvini con il Dipe (dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica) e rappresentanti di circa 50 tra istituzioni, enti, associazioni, ordini professionali e fondazioni del settore.

La ratio è “tutelare i piccoli proprietari immobiliari che in molti casi attendono da decenni la regolarizzazione delle loro posizioni e che non riescono, spesso, a ristrutturare o vendere la propria casa”, prosegue Salvini. “Alla luce della semplificazione e dell’efficienza amministrativa si è previsto anche di intervenire sulle procedure amministrative per garantire ai cittadini risposte certe in tempi certi”.

Ance : Non si tratta di un condono”

Tra i primi commenti a caldo è arrivato anche quello del vicepresidente Ance, Stefano Betti, che sulle pagine del Sole24Ore rinnega l’etichetta “condono edilizio”, sottolineando l’utilità del provvedimento. Per i costruttori tuttavia si tratta di una “goccia nel mare rispetto alle soluzioni che bisogna trovare nel medio e lungo termine”, con chiaro riferimento alla necessità di aggiornare le norme edilizie del TUE, di contenere il consumo di suolo e di avviare una riqualificazione mirata in vista della Direttiva Case Green.

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