Bonus Edilizi 2025: le novità nella Legge di Bilancio La Manovra 2025 interviene con un livellamento di tutti i bonus edilizi 2025 aggiungendo un vincolante limite al tetto di detrazione in base al reddito familiare
E’ approdato il 19 dicembre alla Camera il disegno di Legge di Bilancio 2025 che sarà votato il giorno successivo per passare all’ultimo via libera del Senato entro la prossima settimana. I molti emendamenti presentati non hanno modificato l’assetto generale riservati ai Bonus Edilizi 2025 che subiscono un complessivo livellamento, limitando le operazioni più importanti agli interventi sulle abitazioni principali.
Modifiche al Bonus Ristrutturazione, Ecobonus, Bonus Barriere architettoniche, Superbonus, Bonus Mobili, Sismabonus ed i neo bonus Edilizia popolare e Bonus Elettrodomestici.
Bonus edilizi 2025 e reddito
La prima essenziale modifica apportata dalla Manovra 2025 in tema di edilizia e detrazioni fiscali è sicuramente il nuovo limite al reddito complessivo di chi accede al bonus edilizio. A definire i paletti è il neonato art.16-ter inserito nel TUIR.
Fermi restando gli specifici limiti previsti da ciascuna norma agevolativa, subentrano nuovi limiti al tetto massimo agevolabile per i soggetti con reddito complessivo superiore a 75.000 euro:
- per i redditi superiori ai 75.000 euro ed inferiori ai 100.000 euro, il tetto massimo delle detrazioni è fissato a 14.000 euro;
- per i redditi superiori ai 100.000 euro, il tetto massimo sarà invece pari a 8.000 euro.
A fare la differenza nel conteggio dell’ammontare corretto sarà il numero di componenti del nucleo familiare.
Per calcolare il massimale della detrazione ammessa si dovrà moltiplicare l’importo base per un coefficiente che varia a secondo del numero di figli.
L’importo base da cui partire è il seguente:
- 14.000 euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 75.000 euro e non supera 100.000 euro;
- 8.000 euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 100.000 euro.
Queste cifre “base” andranno moltiplicate per i seguenti coefficienti di moltiplicazione:
- 0,50, se nel nucleo familiare non sono presenti figli fiscalmente a carico;
- 0,70, se nel nucleo familiare è presente 1 figlio fiscalmente a carico;
- 0,85, se nel nucleo familiare sono presenti 2 figli fiscalmente a carico;
- 1, se nel nucleo familiare sono presenti più di 2 figli fiscalmente a carico o almeno un figlio fiscalmente a carico con disabilità accertata ai sensi dell’articolo 3 della legge n. 104 del 1992.
Come cambia il Superbonus 2025
La prima vittima tra i Bonus Edilizi 2025 della Legge di Bilancio è il Superbonus. Il prossimo sarà l’ultimo anno in cui la maxi detrazione fiscale potrà essere utilizzata con un’aliquota che scende al 65%. Ma il Ddl Bilancio introduce una nuova restrizione.
Potranno beneficiare del Superbonus 2025 solo i condomini, gli immobili da 2 a 4 unità con unico proprietario e le Onlus che, entro il 15 ottobre 2024, abbiano:
- presentato la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA), se gli interventi sono diversi da quelli effettuati dai condomini;
- adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori e presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA), se gli interventi sono effettuati dai condomini;
- presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo, se gli interventi comportano la demolizione e la ricostruzione degli edifici.
Quali lavori rientrano nel Superbonus 2025
Gli interventi che possono essere detratti con il Superbonus 2025 al 65% sono i cosiddetti “Interventi trainanti”:
- interventi di isolamento termico
- sostituzione degli impianti
- interventi antisismici.
Una volta eseguito almeno un intervento considerato trainante sarà possibile detrarre anche interventi minori, considerati invece “Trainati” come:
- eliminazione delle barriere architettoniche
- interventi di efficientamento energetico
- installazione di impianti solari e fotovoltaici
- installazione sistemi di accumulo
- infrastrutture di ricarica elettrica.
Superbonus detrazione diretta in 10 anni
La Legge di Bilancio conferma lo splamacrediti in 10 anni anche per le spese sostenute nel 2023. La possibilità di portare in detrazione diretta il Superbonus recuperandolo in 10 rate annuali di pari importo, anziché in 4, è stata introdotta in prima istanza dal Dl n.11/2023 in riferimento alle spese sostenute nel 2022. Successivamente, il Dl n.39/2024 ha esteso questa possibilità anche per le spese effettuate nel 2024.
Con la Legge di Bilancio vengono coperte dallo spalmacrediti anche le fatture del 2023.
L’obiettivo è quello di evitare la perdita del bonus per incapienza fiscale.
Bonus Ristrutturazione al 50%
Una novità che accomuna alcuni dei Bonus Edilizi 2025 è certamente la proroga dell’aliquota al 50% anche per il prossimo anno. Tuttavia vengono introdotte delle importanti distinzioni nelle percentuali e nelle tempistiche nel caso in cui si tratti di abitazione principale o seconda o terza casa.
Nel caso del Bonus ristrutturazione (art.16-bis del TUIR) il decalage sarà il seguente.
Interventi eseguiti sull’Abitazione principale:
- dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025 aliquota al 50%, massimale di 96.000 euro per unità e ripartizione in 10 anni;
- dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2027 aliquota al 36%, massimale di 96.000 euro per unità.
Interventi eseguiti su seconde e terze case:
- dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025 aliquota al 36%, massimale di 96.000 euro per unità e ripartizione in 10 anni
- dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2027 aliquota al 30%, massimale di 96.000 euro per unità.
Dal 1° gennaio 2028 l’aliquota del Bonus Ristrutturazione scende al 30% per tutti con limite massimo di spesa pari a 48.000 euro.
Quali lavori rientrano nel Bonus Ristrutturazione
Gli interventi ammessi al Bonus Casa sono quelli elencati nell’art.3 del Dpr 380/2001 e destinati alla manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia.
Rientrano nella Manutenzione straordinaria i lavori di:
- installazione di ascensori e scale di sicurezza;
- rinnovo e sostituzione di parti anche strutturali degli edifici;
- realizzazione e miglioramento dei servizi igienici che non vadano a modificare la destinazione d’uso la volumetria;
- sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso;
- rifacimento di scale e rampe;
- interventi finalizzati al risparmio energetico;
- recinzione dell’area privata;
- costruzione di scale interne.
Rientrano nel Restauro e risanamento conservativo:
- interventi mirati all’eliminazione e alla prevenzione di situazioni di degrado;
- adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti;
- apertura di finestre per esigenze di aerazione dei locali.
Rientrano nella Ristrutturazione edilizia:
- demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria dell’immobile preesistente solo per interventi antecedenti al 16 luglio 2020 (vedi chiarimento successivo);
- modifica della facciata;
- realizzazione di una mansarda o di un balcone;
- trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda;
- apertura di nuove porte e finestre;
- costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti.
Sono inoltre ammesse le spese per il superamento delle Barriere Architettoniche.
Ecobonus 2025 al 50% e al 36%
I medesimi cambiamenti che interessano gli altri “bonus edilizi ordinari” andranno a toccare anche l’Ecobonus.
A definire la percentuale di detrazione sarà la distinzione tra abitazione principale o seconda casa. Le spese dovranno essere “sostenute dai titolari del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento per interventi sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale”.
Il decalage dell’Ecobonus sarà il seguente.
Interventi eseguiti sull’Abitazione principale:
- dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025 aliquota al 50%
- dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2027 aliquota al 36%
Interventi eseguiti su abitazioni diverse dalla principale o immobili non residenziali:
- dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025 aliquota al 36%
- dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2027 aliquota al 30%.
Queste aliquote si applicheranno a tutte le casistiche di interventi agevolati, compresi quelli che fino fino ad oggi (2024) beneficiavano di percentuali più alte. E’ questo il caso degli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali per esempio o quelli destinati alla riduzione del rischio sismico.
Quali interventi rientrano nell’Ecobonus
Ad oggi è possibile utilizzare l’Ecobonus per:
- lavori di riqualificazione energetica su edifici esistenti,
- l’acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi
- l’acquisto e posa in opera di schermature solari
- l’acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale.
Nasce il nuovo Bonus per l’Edilizia Popolare
Si aggiunge al primo testo del DDL Bilancio formulato, il contenuto dell’emendamento che introduce l’articolo 79-bis.
Si tratta di “Disposizioni in materia di efficientamento dell’edilizia residenziale pubblica (ERP) e delle abitazioni di famiglie a basso reddito e vulnerabili”, con il quale si prevede l’adozione di un decreto interministeriale finalizzato a raggiungere gli obiettivi del capitolo REPowerEU all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), in relazione allo Strumento finanziario dedicato all’efficientamento energetico dell’edilizia residenziale pubblica (ERP). Questo decreto stabilirà:
- le regole fondamentali per l’attuazione della misura,
- le tipologie di investimenti ammissibili,
- i destinatari dei finanziamenti,
- i contenuti e le modalità di presentazione dei progetti,
- i criteri per la selezione,
- le procedure di erogazione e controllo.
Le risorse permetteranno di sfruttare una quota al 65% a fondo perduto, lasciando il restante 35% come investimento privato, con garanzia Sace e Cdp come partner finanziario.
Proroga del Bonus Mobili 2025
Tra i bonus edilizi prorogati dalla Legge di Bilancio c’è anche il Bonus Mobili che prosegue quindi la sua vita nel 2025 mantenendosi invariato rispetto al 2024:
- spese sostenute fino al 31 dicembre 2025, detrazione al 50% e limite di spesa pari a € 5.000.
Quali interventi rientrano nel Bonus Mobili
Possono essere scontati al 50% con il Bonus Mobili le spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici ad alta efficienza, a patto di aver effettuato nell’anno precedente al sostenimento delle spese, un intervento di recupero del patrimonio edilizio sulle singole unità immobiliari.
Bonus Elettrodomestici
Tra gli emendamenti approvati anche l’inserimento dell’articolo 16-bis battezzato come “Bonus Elettrodomestici”.
La nuova agevolazione per sostenere la competitività dell’industria, l’occupazione e l’efficienza energetica domestica, permetterà di ottenere un contributo per l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica (classe B o superiore) prodotti in Europa, a condizione che il vecchio apparecchio venga smaltito correttamente.
Per il 2025 è quindi previsto:
- un contributo pari al 30% del costo di acquisto fino ad un massimo di €100 per ciascun elemento, elevato a €200 per famiglie con un ISEE inferiore a 25.000 euro.
- sarà possibile beneficiare dell’incentivo per un solo elettrodomestico per nucleo familiare.
Bonus Barriere architettoniche
Non cambia nulla per quanto riguarda il Bonus Barriere Architettoniche, il cui campo d’azione era già stato fortemente ridotto ad inizio anno.
Nella pratica sarà possibile portare in detrazione al 75% le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025 per:
- interventi su scale, rampe, ascensori, servoscale e piattaforme elevatrici volte al superamento delle barriere architettoniche.
Proroga del Sismabonus ordinario
La Manovra assicura la proroga al Sismabonus ordinario ed al Sismabonus acquisti che scadranno il 31 dicembre 2027.
L’aliquota sarà uguale per tutti gli interventi differenziandosi solo in base all’anno di sostenimento delle spese:
- al 50% per tutto il 2025 nel caso di interventi sulle abitazioni principali;
- al 36% per tutto il 2025 nel caso di interventi su abitazioni diverse da quella principale.
- al 36% per il 2026 e 2027 nel caso di interventi sulle abitazioni principali;
- al 30% per il 2026 e 2027 nel caso di interventi su abitazioni diverse da quella principale.
Stop al bonus caldaie a gas
Come era prevedibile ha prevalso l’obbligo europeo direttamente legato alla Direttiva EPBD IV sulle prestazioni energetiche degli edifici: a paritre dal 1° gennaio 2025 non sarà più possibile installare o ottenere sconti per l’acquisto di caldaie alimentate unicamente da combustibili fossili.
Leggi qui il nostro approfondimento >> Bonus Caldaie a Gas: stop agli incentivi
Le Domande Frequenti FAQ su Bonus Edilizi 2025 e Manovra
Quali sono i nuovi limiti di reddito per accedere ai Bonus Edilizi 2025?
I Bonus Edilizi 2025 prevedono un limite massimo agevolabile basato sul reddito complessivo:
- €14.000 per redditi tra €75.000 e €100.000.
- €8.000 per redditi superiori a €100.000.
Questi importi variano in base al numero di figli fiscalmente a carico, applicando coefficienti che aumentano la detrazione.
Come cambia il Superbonus nel 2025?
Dal 2025 il Superbonus avrà un’aliquota del 65%. Sarà accessibile solo a condomini, immobili con 2-4 unità con unico proprietario e Onlus che abbiano rispettato determinati requisiti entro il 15 ottobre 2024, come presentazione della CILA o delibera assembleare.
Quali sono le novità del Bonus Ristrutturazione 2025?
Il Bonus Ristrutturazione mantiene l’aliquota del 50% fino al 31 dicembre 2025 per abitazioni principali, con un massimale di €96.000. Per le seconde e terze case, l’aliquota scende al 36%.
Che cosa prevede il nuovo Bonus Elettrodomestici 2025?
Il Bonus Elettrodomestici consente di ottenere un contributo del 30% per l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica, con un massimo di €100 per elettrodomestico (€200 per famiglie con ISEE sotto €25.000). È applicabile a un solo elettrodomestico per nucleo familiare.
Cosa succede al Bonus Caldaie a Gas nel 2025?
Dal 1° gennaio 2025 non sarà più possibile installare o accedere a incentivi per caldaie alimentate esclusivamente da combustibili fossili, in linea con la Direttiva EPBD IV.