(Rinnovabili.it) – Il progetto BioCasa _82 è la prima residenza privata d’Europa ad essersi aggiudicata come caso studio il prestigioso attestato LEED Platinum, il più alto livello degli standard LEED for Homes.
I meriti del progetto BioCasa_82 sono riscontrabili anche sulla carta, dove la residenza è riuscita a battere tutti i precedenti record di sostenibilità, essendo riuscita a mantenere un’impronta di carbonio inferiore al 60% rispetto alla media degli edifici tradizionali, un dato notevole se si pensa che mediamente il carbon footprint in bioedilizia si attesta sul 37%.
METODO WELLDOM – A realizzare il progetto ed il design degli interni di BioCasa_82 sono stati l’architetto Rosario Picciotto (Studio Arplan) e Welldom di Giovanni Fabris che ne ha seguito la costruzione, arrivando alla costruzione di un edificio che si è aggiudicato un punteggio di 117 punti su un massimo di 136 secondo il protocollo LEED Platinum, e 10 punti su 11 per quanto riguarda l’innovazione nel design & engineering, tra i valori più alti in Europa.
L’ottenimento di risultati così sorprendenti è stato possibile anche grazie all’adozione di un innovativo metodo costruttivo, il metodo “Welldom”, ideato da Giovanni Fabris e che unisce le più avanzate tecniche costruttive bioclimatiche con le massime prestazioni energetiche, per ottenere il minimo impatto ambientale con il massimo comfort termico, olfattivo, acustico e psicologico.
Grazie a questo sistema all’interno di BioCasa_82 si hanno precisi livelli di temperatura ed umidità adatta all’attività svolta ambiente per ambiente, la massima illuminazione naturale ed il massimo benessere indoor grazie ad un sistema per il trattamento dell’aria interna che garantisce aria sempre “nuova”. Inoltre, tutti gli ambienti sono privi di gas radon, di prodotti di sintesi e VOC, di campi elettrici, magnetici e elettromagnetici nocivi.
CONSUMI RIDOTTI – Per quanto riguarda il risparmio energetico e le risorse naturali, BioCasa_82 può vantare l’impiego del 99% di materiali riciclabili, il 100% del recupero delle acque piovane e l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili grazie ad un impianto fotovoltaico che produce circa 14kWh di energia elettrica e a un impianto geotermico ad altissima efficienza per la produzione di calore, acqua calda sanitaria e il raffrescamento. La casa ha, infatti, consumi bassissimi inferiori ai 25 kW/mq annuo.
MATERIALI A KM0 – Per costruire BioCasa_82 sono stati impiegati esclusivamente materiali ecologici e certificati, di provenienza locale o addirittura a km0, tra i quali il legno massiccio, intonaci ai silicati naturali, pavimenti in pietra di trachite/Zovonite delle cave di Zovon di Padova, calcestruzzi di Bigolino di Valdobbiadene, ecc.
Il progetto verrà presentato a Ca’ dei Carraresi a Treviso il prossimo 23 maggio, durante un importante evento dedicato all’abitare green, aperto dal convegno “Strategie per il Benessere nell’Edificio”.
“Sognavamo una casa che, oltre ad essere bella e “sana”, esprimesse coerenza tra i nostri valori e la responsabilità sociale nei confronti del territorio e delle generazioni future”, ha sottolineato Enrico Moretti Polegato Presidente Diadora. “Speriamo che la nostra scelta, anche grazie all’impatto simbolico dell’analisi carbon footprint appena conclusasi, possa diventare uno spunto di riflessione e contribuire così ad un progresso che consideriamo necessario per il nostro futuro”.