La Direttiva EPBD IV stabilisce che entro il 29 maggio 2026 gli edifici residenziali nuovi e ristrutturati dovranno dotarsi di BACS
Mancano solo 6 anni alla prima tappa fissata dalla Direttiva EPBD IV “Case Green”. Entro il 2030 dovremo garantire una riduzione di almeno il 16% nei consumi medi di energia primaria del comparto residenziale, assicurandosi allo stesso tempo una riqualificazione massiccia degli edifici non residenziali e pubblici affinché superino una soglia ben definita di prestazioni minime. Traguardi ambiziosi raggiungibili solo introducendo nel gioco la componente “smart”, composta da un’infinità di soluzioni innovative che aspettano solo di essere utilizzate al meglio. E’ questo il caso dei BACS, Building Automation and Control Systems, tecnologie di automazione a basso impatto ambientale che permettono di gestire in maniera intelligente l’edificio, controllando e riducendo i consumi energetici complessivi in maniera molto dinamica.
I BACS nella Direttiva Case Green e nel DM Requisiti Minimi
I sistemi BACS consentono di monitorare e gestire in tempo reale molteplici parametri di un edificio, come illuminazione, temperatura, aria condizionata, regolando solo in base alle reali esigenze dei suoi occupanti, al variare delle condizioni climatiche esterne o alle esigenze della rete energetica esterna.
Nella Direttiva Case Green i BACS trovano posto nell’articolo 13 e nell’articolo 15. Il primo dei due definisce i requisiti di Automazione e controllo che ciascun edificio residenziale e non residenziale dovrà assicurare nel prossimo futuro.
Per il Non residenziale le scadenze per dotarsi dei BACS sono le seguenti:
- entro il 31 dicembre 2024, per gli edifici non residenziali con una potenza nominale utile superiore a 290 kW per gli impianti di riscaldamento, gli impianti di condizionamento d’aria oppure gli impianti di riscaldamento e ventilazione combinati di ambienti o gli impianti di condizionamento dell’aria e ventilazione combinati;
- entro il 31 dicembre 2029, gli edifici non residenziali con una potenza nominale utile superiore a 70 kW per gli impianti di riscaldamento, gli impianti di condizionamento d’aria oppure gli impianti di riscaldamento e ventilazione combinati di ambienti o gli impianti di condizionamento dell’aria e ventilazione combinati.
Anche il comparto residenziale è chiamato ad intervenire, sempre laddove tecnicamente ed economicamente fattibile, installando sistemi BACS di Automazione e controllo a partire dal 29 maggio 2026, per le nuove costruzioni e per gli immobili sottoposti a ristrutturazioni importanti.
Questi edifici dovranno attrezzarsi con:
a) una funzionalità di monitoraggio elettronico continuo, che misura l’efficienza dei sistemi e informa i proprietari o gli amministratori in caso di variazione significativa e qualora occorra procedere alla manutenzione dei sistemi;
b) funzionalità di regolazione efficaci ai fini della generazione, della distribuzione, dello stoccaggio e del consumo ottimali dell’energia e, se del caso, del bilanciamento idronico;
c) la capacità di reagire a segnali esterni e di adeguare il consumo di energia.
L’articolo 15 della Direttiva Case Green invece affida alla Commissione il compito di definire un sistema comune, facoltativo, per misurare l’”intelligenza” degli edifici, ovvero la loro capacità di adattarsi alle esigenze degli occupanti. Questo sistema di Valutazione è stato ribattezzato SRI, Smart Readiness Indicator.
In realtà in Italia i BACS di classe B sono già obbligatori per gli edifici non residenziali di nuova costruzione in base alle disposizioni contenute nel DM 26 giugno 2015, ovvero il Decreto Requisiti Minimi. Proprio questo Dm è attualmente al vaglio della Conferenza Unificata al termine del quale dovrebbe uscirne parzialmente modificato in attuazione delle nuove disposizioni europee e nazionali.
Quattro classi di performance per i BACS
Adottare un sistema BACS consente prima di tutto di ridurre i costi di gestione dell’edificio, migliorando l’efficienza e minimizzando gli sprechi.
Nello specifico i BACS permettono di adattare il funzionamento dell’edificio, agli input esterni o all’utilizzo che se ne vuole fare. Di conseguenza i sistemi di automazione e controllo aiuteranno a gestire e far dialogare gli impianti di climatizzazione, la gestione dell’ACS, l’illuminazione, riscaldamento, domotica, ventilazione, schermature solari, comprendendo anche il controllo degli elettrodomestici e delle apparecchiature elettroniche connesse con IoT.
La norma UNI individua 4 classi di Building Automation and Control Systems:
- Classe A “High Energy Performance”, corrisponde ai sistemi BACS ad alte prestazioni con livelli di precisione molto alti. Il sistema sarà in grado di gestire gli impianti HVAC in base a molteplici fattori come ad esempio il livello di occupazione, o la qualità dell’aria, prevedendo funzioni aggiuntive di dialogo tra gli impianti HVAC e gli altri servizi dell’edificio come l’illuminazione, il sistema energetico, le schermature solari, ecc.
- classe B “Advanced”, comprende gli impianti dotati di BACS avanzato per una gestione centralizzata dei singoli impianti. In questo caso i dispositivi delle stanze dovranno essere in grado di comunicare con il sistema di automazione dell’edificio.
- classe C “Standard”, comprende gli impianti dotati di sistemi di automazione e controllo degli edifici considerati “tradizionali”,con livelli prestazionali minimi rispetto alle loro reali potenzialità;
- classe D “Non Energy Efficient”, comprende gli impianti tecnici tradizionali e privi di automazione e controllo, non efficienti dal punto di vista energetico;
E’ chiaro che nel prossimo futuro assisteremo a moltissimi interventi di revamping di impianti al centro dei quali troveremo proprio i BACS, aiuto indispensabile per raggiungere le performance migliori riducendo inutili sprechi o costi.