Senza un cambio di rotta entro il 2040 l’ambiente costruito avrà già utilizzato tutto il budget di carbonio stimato per il 2050
In occasione della Climate Week di NYC, Holcim e Systemiq hanno lasciato il loro primo Manuale di Architettura rigenerativa, per traghettare l’edilizia e la rigenerazione urbana verso l’obiettivo dell’economia circolare e della riduzione delle emissioni globali.
Nel report trovano posto un’ampia gamma di progetti di edilizia rigenerativa già avviati a livello globale con ottimi risultati.
Perchè fornire un Manuale sull’Architettura Rigenerativa
Sappiamo bene che le emissioni dell’ambiente costruito rappresentano una grande fetta delle emissioni globali, ma forse non ci rendiamo fino in fondo conto di cosa questo significhi.
Secondo le stime di Holcim, senza un cambio di rotta fondamentale, entro il 2040 il settore avrà utilizzato tutto il budget di carbonio stimato a nostra disposizione fino al 2050 per non sforare il surriscaldamento di 1.5 °C. Stiamo parlando di ben 225 GtCO2eq emesse dieci anni prima del previsto.
Ma non tutto perduto. Il Manuale dell’Architettura Rigenerativa “Scatenare una rivoluzione rigenerativa per l’ambiente costruito” di Holcim delinea il contributo positivo che l’edilizia ha apportato al benessere umano ed allo sviluppo economico.
Un approccio secondo i principi dell’economia circolare permette infatti anche un guadagno a livello economico come sottolinea Jeremy Oppenheim, fondatore e Managing Partner, della Systemiq: “Una rivoluzione rigenerativa nell’ambiente costruito è possibile e offre un modo per fare affari migliori, offrendo al contempo benefici alle persone, alla natura e al clima. Abbiamo bisogno che l’industria, la finanza e le città innovino, insieme, in modo che il nostro ambiente costruito possa essere la casa della rigenerazione”.
Le soluzioni circolari sono indispensabili per la decarbonizzazione
Il rapporto di Holcim e Systemiq sottolinea l’enorme opportunità per l’ambiente costruito di potenziale l’adozione si soluzioni circolari a basse emissioni, per far fronte all’aumento della popolazione mondiale e, di conseguenza, al cambiare delle esigenze abitative.
Secondo il Manuela sono 4 le caratteristiche distintive di un modello di business rigenerativo:
- la capacità di evolversi nel tempo, ovvero la flessibilità alle esigenze che mutano;
- porre le persone al centro per venire incontro a bisogni, sicurezza, comfort e qualità;
- essere “radicati nel posto” ovvero fornire un valore aggiunto che leghi le persone al luogo nel quale vivono, lavorano, studiano, ..;
- integrare la natura per rigenerare la biodiversità e diminuire l’impatto ambientale.
Le Buone pratiche esempio di un’Architettura Rigenerativa
L’aspetto più interessante del manuale è che fornisce un elenco di progetti ralizzati o in fase di realizzazione che già mettono in pratica le 4 caratteristiche base del modello di business rigenerativo. Soluzioni per altro scalabili e trasferibili ad altri contesti.
Tra i progetti presentati:
- BIG U, un programma di protezione costiera basato sulla natura a New York City che migliora la resilienza sociale sviluppato da Bjarke Ingels Groupe;
- Sponge City, un sistema di canali, bacini e sistemi di ritenzione idrica sull’isola di Hainan che riduce il rischio di alluvione dei monsoni;
- Thammasat University in Thailandia, che presenta la più grande fattoria urbana sui tetti dell’Asia;
- Gasholders, una riqualificazione residenziale a Londra che ha trasformato un’area in disuso di King’s Cross in un nuovo, vivace spazio urbano; e
- Recygénie vicino a Parigi, un progetto di edilizia sociale costruito con il primo edificio al mondo realizzato utilizzando cemento riciclato al 100%.
Partendo da questo progetti che hanno raggiunto ottimi risultati, il gruppo di Holcim e Systemiq ha quindi evidenziato tre iniziative trasversali che potrebbero spingere la Rivoluzione rigenerativa:
- Formare una coalizione di pionieri per sperimentare con frameworks e metriche rigenerative.
- Creare risorse di pianificazione open source, basate sulla tecnologia che le città, i comuni locali e le autorità di pianificazione possano utilizzare per modellare e mappare i risultati positivi dell’ambiente costruito per le persone e la natura nei luoghi in cui operano.
- Stabilire progetti di rigenerazione urbana su larga scala come classe di attività target per il finanziamento pubblico e privato, al fine di attrarre un maggior numero di investitori che cerchino di creare un più ampio valore finanziario, ambientale e socioeconomico.
Ogni iniziativa ne attiverebbe altre secondarie, portando ad una valorizzazione ed una rigenerazione del territorio complessiva, oltre che ad un guadagno finanziario.
Puoi scaricare qui il Manuale “Scatenare una rivoluzione rigenerativa per l’ambiente costruito”