Per gli obiettivi di deficit per il 2025-2026 il Mef non esclude “modifiche ulteriori al Superbonus per le dinamica di cassa”
Allo scadere del 4 aprile 2024, ultima data limite per comunicare all’Agenzia delle Entrate l’opzione di sconto in fattura o cessione, l’ammontare dei crediti per i bonus edilizi era pari a 219 miliardi di euro. Una cifra decisamente colossale che non ha lasciato indifferente uno già scontento Giorgetti che, in occasione della conferenza stampa sul DEF, si è espresso con fermezza sul futuro della misura che maggiormente ha influenzato l’ammontare complessivo dei crediti: il Superbonus.
I Crediti Superbonus ammontano a 160,3 miliardi
A fornire il conteggio esatto è il sottosegretario all’Economia Federico Freni in risposta a un’interrogazione in commissione Finanze alla Camera presentata da Emiliano Frenu (M5S). L’ammontare dei crediti dei bonus edilizi è stato fornito dall’Agenzia delle Entrate ed è relativo al periodo compreso tra il 15 ottobre 2020 ed il 4 aprile 2024. Dei 219 mld complessivi, 160,3 miliardi vengono dal Superbonus e Super Sisma bonus, mentre 58,7 miliardi provengono dagli altri bonus.
Di questo importo sono stati fruiti dai cessionari, in compensazione tramite modello F24, un totale di 41,8 miliardi, di cui sono stati compensati 20,8 miliardi nell’anno 2023.
Numeri che non lasciano indifferenti, confermati dal report di ENEA riferito al Superbonus di marzo 2024 e che conteggia l’onere a carico dello Stato per lavori conclusi (pari al 95,2% del totale) in 122 mld euro.
Insomma continua “l’impatto devastante del Superbonus”, come lo ha definito il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in occasione della conferenza stampa di ieri sull’approvazione del Documento di economia e finanza (DEF) 2024.
Controlli serrati contro le frodi
“L’andamento del debito è pesantemente condizionato dai riflessi per cassa del pagamento dei crediti fiscali del Superbonus nei prossimi anni”, prosegue il Ministro Giorgetti in conferenza stampa. “Questa enorme massa di 219 mld di crediti edilizi scenderanno in forma di compensazione, quindi come minori versamenti nei prossimi anni e diventeranno a tutti gli effetti debito pubblico anche ai fini contabili”.
Il Mef inoltre, non esclude la possibilità di apportare ulteriori future modifiche al Superbonus per quanto riguarda le dinamiche di cassa, per consentire al Paese di raggiungere gli obiettivi di deficit al 3,6% per il 2025 ed al 2,9% per il 2026.
E’ bene sottolineare che, all’interno del colossale ammontare dei crediti dei bonus edilizi di 219 mld di euro, permangono anche crediti che potrebbero essere annullati essendo oggetto di frodi, errori o duplicazioni. Al momento le frodi legate ai Bonus edilizi, quindi non solo riferite al Superbonus, ammontano a circa 16 mld di euro.
Anche per questo motivo continuerà serrata l’azione di controllo da parte del Ministero, del Fisco e della Guardia di Finanza.