Il bonus ristrutturazione dà diritto ad una detrazione del 50% per un massimale di 96.000 €/unità
(Rinnovabili.it) – Considerabile forse come uno dei bonus edilizi maggiormente strutturale nel tempo, il bonus ristrutturazione o bonus casa sarà valido anche per tutto il 2024. Introdotta dalla legge n.449 del 27 dicembre 1997, la più longeva tra le detrazioni fiscali per l’edilizia è poi stata modificata e resa stabile dal D.L. n. 201 del 2011, che ha inserito nel D.P.R. n. 917 del 1986, ovvero il TUIR, il nuovo articolo 16-bis.
A regime, la detrazione Irpef da ripartire in 10 quote annuali di pari importo per i lavori di ristrutturazione, è pari al 36% delle spese, a fronte di un importo massimo di 48.000 euro. Dal 2013 l’aliquota è stata innalzata al 50% con massimale di 96.000 euro, misura riconfermata nel corso degli anni fino ad arrivare al 31 dicembre 2024. Per l’agevolazione vale il criterio di cassa, ovvero può essere richiesta per le spese sostenute nell’anno e va suddivisa fra tutti i contribuenti che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile sul quale sono effettuati gli interventi.
Come funziona il bonus ristrutturazione 2024
Il Bonus Ristrutturazione 2024 o bonus casa, permette di effettuare interventi di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione, oltre a vari interventi di manutenzione straordinaria, sia per le singole abitazioni che per le parti comuni degli edifici residenziali. Per i lavori effettuati è possibile usufruire delle seguenti detrazioni:
- 50% delle spese sostenute (bonifici effettuati) dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare;
- 36%, con il limite massimo di spesa di 48.000 euro per unità immobiliare, delle somme che saranno pagate dal 1° gennaio 2025.
Gli interventi ammessi sono quelli elencati nell’art.3 del Dpr 380/2001 manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia.
Manutenzione straordinaria:
- installazione di ascensori e scale di sicurezza;
- rinnovo e sostituzione di parti anche strutturali degli edifici;
- realizzazione e miglioramento dei servizi igienici che non vadano a modificare la destinazione d’uso la volumetria;
- sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso;
- rifacimento di scale e rampe;
- interventi finalizzati al risparmio energetico;
- recinzione dell’area privata;
- costruzione di scale interne.
Restauro e risanamento conservativo:
- interventi mirati all’eliminazione e alla prevenzione di situazioni di degrado;
- adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti;
- apertura di finestre per esigenze di aerazione dei locali.
Ristrutturazione edilizia:
- demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria dell’immobile preesistente solo per interventi antecedenti al 16 luglio 2020 (vedi chiarimento successivo);
- modifica della facciata;
- realizzazione di una mansarda o di un balcone;
- trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda;
- apertura di nuove porte e finestre;
- costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti.
E’ bene specificare che nel caso della Demolizione e ricostruzione, a seguito delle modifiche apportate all’art.3 del Dpr. 380/2001, rientrano nella “ristrutturazione edilizia” gli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti effettuati dopo il 17 luglio 2020, con diversi sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche per adeguamento antisismico.
Antisismica e barriere architettoniche
Sono inoltre detraibili con il Bonus Ristrutturazione:
- gli interventi ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, a condizione che sia stato dichiarato lo stato di emergenza;
- interventi per l’adozione di misure antisismiche da realizzarsi sulla parte strutturale. In questo caso tuttavia, tra i bomus edilizi 2024, sarebbe più conveniente optare per il Sismabonus, la cui aliquota può arrivare fino all’85%.
- Eliminazione delle barriere architettoniche unicamente per l’installazione di ascensori e montacarichi o di strumenti per la comunicazione e la robotica e ogni altro mezzo di tecnologia più avanzata, idoneo a favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone con disabilità gravi. In questo caso, nonostante le recenti restrizioni, risulta più conveniente il Bonus Barriere Architettoniche al 75%.
- interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti;
- interventi effettuati per il conseguimento di risparmi energetici, con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia.
- Bonifica dell’amianto.
Un elenco dettagliato di tutti i lavori ammessi al bonus ristrutturazione 2024 è contenuto nelle due tabelle elaborate dall’Agenzia delle Entrate e riferite alle Singole Unità abitative o Interventi sulle parti condominiali
Cessione del credito e sconto in fattura
Il bonus ristrutturazione è uno dei bonus edilizi 2024 che permette di optare per cessione del credito o sconto in fattura, ma unicamente per gli interventi antecedenti al 16 febbraio 2023, o entro la cui data siano stati stipulati contratti vincolanti. Per le spese effettuate nel 2022 sono scaduti termini di presentazione al Fisco, mentre per le spese sostenute nel 2023, la comunicazione potrà essere inviata entro il 16 marzo 2024. Il 2024 sarà anche l’ultimo anno per beneficiare delle agevolazioni sulle caldaie a gas, in considerazioni delle disposizione messe in capo dalla Direttiva Case Green che dal 2025 prevede la fine degli incentivi per queste spese.
Per maggiori approfondimenti leggi anche Bonus edilizi 2024: Bonus Mobili, arredare il soggiorno ristrutturando la cantina