La detrazione va calcolata per il 2023 su un importo massimo di spesa di €8.000, che scenderà a €5.000 nel 2024
(Rinnovabili.it) – Si torna a parlare di Bonus mobili, tra le detrazioni confermate nel 2023, con un nuovi quesito sottoposto alla rivista dell’Agenzia delle Entrate FiscoOggi.
Il tema è la pertinenza dei lavori di manutenzione e la possibilità di sfruttarli per acquistare nuovi componenti d’arredo per la casa, servendosi proprio del bonus mobili.
La domanda del contribuente
Il quesito posto dal contribuente al Fisco riguarda un intervento di manutenzione ordinaria effettuato sulle parti comuni di un edificio, del quale è proprietario di 2 unità abitative su 3. Gli interventi ricadono tra quelli che non necessitano di alcun titolo abitativo, ovvero il rifacimento dell’intonaco e la pittura interna del vano scala. Il dubbio del contribuente sorge a questo punto: è possibile sfruttare il bonus mobili per acquistare una camera da letto al fine di arredare una delle unità abitati e di cui è proprietario, anche se i lavori di manutenzione sono stati eseguiti unicamente sulle parti comuni?
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La risposta del Fisco purtroppo è negativa. Quando si effettua un intervento di recupero del patrimonio edilizio sulle parti condominiali di edifici residenziali, compresi gli interventi di manutenzione ordinaria, i condòmini hanno diritto al “bonus mobili”, ciascuno per la propria quota, solo “se i beni acquistati sono destinati ad arredare queste parti comuni”. Non si ha invece diritto all’agevolazione per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici da destinare all’arredo della propria unità immobiliare.
Quanto vale il Bonus mobili
Ricordiamo che il Bonus Mobili è valido per il 2023 con un ammontare massimo di spesa pari a 8.000 euro, che nel 2024 scenderà a 5.000 euro. È una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. Il limite massimo di spesa riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Quindi, il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.