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Bonus edilizia, gli architetti scrivono a Draghi: “Serve una via d’uscita”

Una norma scritta male che non tiene conto delle tempistiche reali, quella dei bonus in edilizia e per la quale gli architetti chiedono un confronto per trovare una nuova formula che incentivi la fiscalità d'impresa e rilanci l'edilizia

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Foto di Eluj da Pixabay

“Ciò che sembra solo una storia da teatro dell’assurdo è in realtà la triste vicenda ‘vera’ dei bonus in edilizia nel Belpaese”

(Rinnovabili.it) – In rappresentanza di circa 80mila professionisti gli Ordini degli Architetti scrivono a Draghi, chiedendo a gran voce un confronto individuale sul problema dei bonus in edilizia e della fiscalità d’impresa.

L’iniziativa promossa dagli Architetti di Roma e provincia, supportata dalla federazione degli Ordini degli architetti del Lazio, ha raccolto l’adesione di altri 44 Ordini delle province italiane.

Il problema è sempre quello: la norma è scritta male. E chi ci rimette sono i professionisti che scontano gli effetti messi in campo dal Governo che “sulla carta avrebbero dovuto semplificare gli iter per superbonus e bonus per l’edilizia”, ma che in realtà “sono risultati assolutamente fallimentari”.

Una storia senza fine

Ciò che sembra solo una storia da teatro dell’assurdo, è in realtà la triste vicenda “vera” dei bonus edilizi nel Belpaese”, si legge nella missiva. Che passa ad elencare la miriade di aggiustamenti e cambi in corso d’opera, apportati ai meccanismi dei bonus in edilizia. Perchè il problema principale è legato alla mancanza di tempistiche reali per il completamento delle opere. Progettisti ed imprese si sono trovati con lavori quasi conclusi, senza poter cedere il credito maturato o servirsi dello sconto in fattura. Aumentando il numero delle azioni legali e delle opere incompiute.

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Oggi continuiamo il nostro impegno professionale perché rispettiamo i nostri committenti, le persone con cui abbiamo preso un impegno – continua la lettera – ma operiamo in una situazione insostenibile. Disorientati, imprese e professionisti, non sono più in grado di sostenere il peso di scelte sbagliate, come ci testimoniano le numerose segnalazioni che ogni giorno provengono dai nostri iscritti”.

Un incontro per tracciare una strada senza insidie

La lettera è stata pubblicata sulle prime pagine del Corriere della Sera, cercando di richiamare l’attenzione del Governo sulla necessità di un dialogo aperto con i professionisti.

Chiediamo un dialogo per tracciare una strada nuova che non preveda insidie ad ogni passo. Bisogna intervenire sulle truffe a danno dello Stato, è vero, ma facciamolo scrivendo bene la norma ed evitando di penalizzare cittadini e tecnici onesti”. ”Serve una nuova formula per incentivare la fiscalità d’impresa e il rilancio dell’edilizia, settore ormai bloccato da decenni”.