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Bonus casa 50%, è valido anche per la ristrutturazione di un fabbricato rurale?

Un fabbricato accatastato come rurale può essere ristrutturato sfruttando la detrazione al 50% previsto dal Bonus Casa?

Ristrutturazione di un fabbricato rurale
Foto di rusyena su Unsplash

Il Bonus Ristrutturazione da diritto ad una detrazione del 50% per un massimo di 96.000 euro per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024

(Rinnovabili.it) – La detrazione prevista dal Bonus Casa 50% è valida anche per la ristrutturazione di un fabbricato rurale? Un quesito interessante che apre un ventaglio di opportunità per immobili accatastati in questa particolare tipologia. 

Per quali interventi è possibile accedere al Bonus ristrutturazione 50%

Prima di entrare nel merito del quesito posto dal contribuente all’Agenzia delle Entrate, è necessario capire cosa si intende per ristrutturazione edilizia.

I lavori ammessi a questa categoria di interventi sono quelli “volti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possa portare a un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente”, come stabilisce l’articolo 31, comma 1, lettera d della legge n.457/1978. A loro volta, le ristrutturazioni edilizie, appartengono a quella categoria di interventi agevolabili con il Bonus Casa introdotto dall’art.16-bis comma 1 del TUIR, con una detrazione inizialmente pari al 36% per un massimale di 48.000 euro, poi aumentata al 50% con spesa massima di 96.000 euro per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024. 

Ristrutturare un fabbricato rurale da diritto alla detrazione?

Chiarito quali sono gli interventi che rientrano nell’agevolazione, non resta che capire se un fabbricato accatastato inizialmente come rurale, possa essere ristrutturato con lo sconto del 50%. Di fatto è uno solo il requisito sostanziale: la destinazione d’uso che avrà l’immobile al termine dei lavori. 

In questo caso il contribuente specifica che, dopo la ristrutturazione del fabbricato rurale si provvederà al cambio di accatastamento, trasformando l’immobile in abitazione principale. Come sottolinea l’Agenzia delle Entrate, “per tali interventi, anche se eseguiti su un immobile non residenziale, è possibile usufruire della detrazione d’imposta del 50%, in presenza di tutte i requisiti richiesti per la concessione del beneficio fiscale, a condizione che nel provvedimento amministrativo che autorizza i lavori di ristrutturazione risulti esplicitamente che gli stessi comportano il cambio di destinazione d’uso dell’immobile ristrutturato (da fabbricato rurale ad abitativo)”. Risposta affermativa dunque all’intervento da eseguire.