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BoLT: il ponte in legno per le autostrade che abbraccia l’economia circolare

ponte legno
credits: Arup

La proposta del ponte in legno BoLT fa parte del progetto olandese “Viadotti circolari”

(Rinnovabili.it) – Un ponte in legno di grandi dimensioni, destinato ai viadotti a grande scorrimento come le autostrade, ma ispirato dai principi dell’economia circolare. E’ così che è nata l’idea di BoLT, Bridges of Laminated Timber, sviluppato dagli ingegneri di ARUP, e che applica longevità, modularità e riutilizzo.

Il tutto nasce pochi mesi fa, quando la sezione dedicata alle infrastrutture autostradali dell’apposito Ministero olandese Rijkswaterstaat, ha lanciato l’invito pubblico “viadotti circolari”. Il progetto è parte di un ambizioso piano indirizzato alla decarbonizzazione del Paese, che passa per l’economia circolare ed i suoi principi.

BoLT è inoltre stato selezionato come uno dei 17 progetti più rappresentativi al mondo ed esposto nel padiglione virtuale durante la COP26.

BoLT, un ponte da 100 anni

ponte legno
credits: Arup

Mentre siamo abituati a vedere strutture in calcestruzzo per i viadotti delle autostrade, BoLT fa un ulteriore passo avanti verso la decarbonizzazione e sostituisce il convenzionale cemento con legno lamellare.

Il ponte in legno immaginato da Arup utilizza il 75% di materiale rinnovabile ed è in grado di coprire campate fino a 25 metri.

Per la costruzione dell’impalcato del ponte BoLt viene utilizzato il sistema di alta qualità CLT (Cross Laminated Timber) adeguatamente protetto con una membrana impermeabile e coperto poi dal getto di asfalto delle carreggiate. Le travi sono invece in GLT ovvero Glued Laminated Timber, blocchi incollati.

Sfruttare il legno a questi livelli renderebbe il ponte praticamente carbon neutral, abbattendo l’impatto ambientale del 70% e riducendo l’uso di materiali abiotici primari del 90%.

Se adeguatamente protetto dalle intemperie, il concept di questo tipo di ponte in legno assicura una durata teorica di almeno 100 anni, essendo studiato per adeguarsi agli standard europei fissati per i ponti.

L’era dei ponti in legno

In media oggi un viadotto viene dismesso dopo 50 anni di utilizzo. La costruzione di un nuovo viadotto comporta emissioni, sprechi e l’utilizzo di materiali “inquinanti” come l’acciaio o il cemento.

Sostituire la struttura con il legno, ridurrebbe drasticamente questo peso ambientale. BoLT è studiato per poter essere costruito con un sistema modulare, ovvero che fornisce la possibilità di sostituire gli elementi danneggiati o usurati singolarmente. L’unica attenzione va posta nella stesura della membrana e nei trattamenti antifunginei, per evitare che le strutture siano attaccate dai parassiti.

Ma una volta messi in atto questi accorgimenti, il ponte in legno potrebbe essere molto più duraturo dei suoi cugini in cemento, facilmente degradabili dai prodotti antigelo e difficili da manutenere.

Il progetto è al momento in fase di studio per passare alla realizzazione di un prototipo in scala reale. I tecnici di Arup assicurano che, una volta accertate le qualità della struttura ed il suo impiego, verrà messo a disposizione uno strumento open source accessibile a tutti.

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