Potrebbe arrivare una certificazione da parte dell'Agenzia delle Entrate che attesti la bontà del credito fiscale, inserendolo in un canale d'acquisto protetto
Il bollino di certificazione per i crediti servirà per le cessioni effettuate prima del Decreto antifrode introdotto a novembre 2021
(Rinnovabili.it) – E’ in fase di studio da parte dell’Esecutivo un “bollino blu” apposto dall’Agenzia delle Entrate per liberare parte dei crediti incagliati dei bonus edilizi. La nascita di questo strumento è stata anticipata dal Sole24Ore dopo le dichiarazioni del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, in merito allo stop a qualsiasi proroga immaginata per il Superbonus ed alla necessità di trovare una via d’uscita per quella montagna di crediti d’imposta rimasti senza un acquirente perchè considerati “ a rischio”.
Bollino blu per i crediti precedenti al novembre 2021
Lo strumento di “verifica della bontà dei crediti” incagliati, come è stato definito dallo stesso Giorgetti permetterà di certificare la regolarità dei crediti d’imposta ceduti prima delle misure antifrode introdotte nel novembre 2021.
Parte di quei 30 miliardi di crediti fiscali bloccati, dichiarati dal Parlamento, appartengono proprio a questo limbo di cessioni: operazioni alternative alla fruizione diretta dello sconto del bonus edilizia, effettuate prima dell’entrata in vigore del Decreto n.157/2021. Si tratta quindi di crediti non soggetti all’obbligo di asseverazione di congruità delle spese e di visto di conformità, due strumenti in origine previsti solo per il Superbonus e poi estesi anche agli altri bonus edilizi. Crediti che potrebbero essere oggetto di frodi, soprattutto quando connessi al bonus facciate, e di conseguenza ritenuti troppo rischiosi per il rischio di ritrovarsi con un sequestro preventivo di tali crediti.
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Verifica congiunta del Fisco e della Guardia di Finanza
Il bollino blu dei crediti fiscali allo studio del Governo andrebbe inoltre a coinvolgere la Guardia di Finanza con una serie di verifiche preventive che consentirebbero al credito di essere inserito in un canale preferenziale per l’acquisto. Agli attuali acquirenti ormai rimasti sul mercato potrebbero aggiungersi le partecipate dello Stato, una boccata d’aria per tutti gli esodati del Superbonus ormai agli sgoccioli.