Tre interrogazioni a risposta diretta alle quali tenta di rispondere il Mef, in emrito al blocco delle cessioni di credito a catena
L’Agenzia delle Entrate segnala 4,4 miliardi di euro in frodi dopo il blocco della cessione a catena
(Rinnovabili.it) – Sono giorni d’attesa, il comparto edilizio è congelato col fiato sospeso, da Banche e Poste arriva il blocco alla cessione del credito, i deputati di più fronti chiedono risposte al Mef, in Senato, al Consiglio dei Ministri.
Non ultima la triplice interrogazione avvenuta in Commissione Finanze alla Camera rispettivamente dagli onorevoli Martino, Albano e Villarosa. Il quesito è sempre quello: come contrastare le frodi legate ai bonus edilizi, senza bloccare i cantieri, svincolando il problema della cessione del credito.
“Nel segnalare come l’introduzione di queste modifiche normative abbia messo in difficoltà i cittadini e le imprese che avevano programmato o posto in essere i lavori sulla base della normativa vigente, fanno presente come gli istituti di credito, compresi Cassa Depositi e Prestiti e Poste, non potendo più cedere i crediti, stiano interrompendo gli acquisti. Tanto premesso, gli Onorevoli interroganti chiedono di sapere se non si ritenga opportuno incrementare le cessioni possibili rafforzando il ruolo di controllo svolto dagli istituti di credito e prorogando i termini previsti”, si legge nell’interrogazione.
La risposta del Mef
La risposta diretta è arrivata dal sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze Federico Freni, che ha ricordato come il blocco della cessione del credito a catena, si sia reso necessario al fine di poter individuare i crediti inesistenti, finalizzati unicamente alla monetizzazione degli stessi.
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In merito alla chiusura delle acquisizioni da parte di alcuni istituti finanziari ha poi aggiunti: “alla luce delle evoluzioni normative citate e delle disposizioni introdotte dal decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4, Cassa Depositi e Prestiti ha ritenuto necessario sospendere transitoriamente la sua operatività in attesa degli opportuni approfondimenti tecnici e dei necessari adeguamenti operativi”.
Purtroppo le frodi continuano ad esserci.
Frodi al Fisco salite a 4,4 mld di euro
A confermarlo è il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, intervenuto in audizione al Senato in merito al Dl Sostegni Ter.
Purtroppo al momento oltre 160 mln di euro sono stati sospesi e poi scartati dall’AdE, ben 2,3 miliardi sono sotto sequestro e la restante quota dei 4,4 miliardi truffati è ancora sotto indagine.
Le soluzioni al problema non sono chiare, tuttavia sembra esserci una linea comune sulla necessità di prevedere controlli incrociati o, eventualmente, la possibilità di una cessione di credito senza limiti tra organismi dello stesso gruppo ad esempi.
Restiamo in attesa del prossimo Consiglio dei Ministri durante il quale verranno presentate proposte per eventuali decreti correttivi.