(Rinnovabili.it) – Uno spazio di lavoro autosufficiente, ecosostenibile e galleggiante: è “Exbury Egg” una bioarchitettura ovoidale installata lungo le rive del fiume Beaulieu (UK) che per un anno ospiterà ad impatto zero l’artista Stephen Turner.
L’aspetto più strano di Exbury Egg è la forma, molto simile a quella di un “uovo galleggiante” ed ispirata ai nidi degli uccelli acquatici locali, l’elemento di studio dei prossimi mesi di residenza dell’artista. Il progetto di questa particolarissima bioarchitettura è nato dalla collaborazione tra Stephen Turner con lo studio di design SPUD e con la Perring Architecture + Design (PAD), ispirandosi liberamente alla progettazione delle barche.
In empatia con la natura
Saranno i materiali utilizzati, la forma dell’edificio o la semplicità delle forme, ma la bioarchitettura galleggiante del progetto Exbury Egg si inserisce quasi naturalmente nel contesto naturale del fiume. Tre parole possono essere utilizzate per descrivere il progetto: Ridurre, Riutilizzare, Riciclare, in perfetto stile eco-friendly.
RICICLARE – La realizzazione della struttura è stata affidata al costruttore di barche Paul Baker che ha scelto di utilizzare listelli di legno di cedro, proveniente da bonifiche locali, in combinazione con l’abete di Douglas, per comporre una bioarchitettura impermeabile e soprattutto galleggiante.
RIDURRE – Per essere ad impatto zero i consumi della bioarchitettura Exbury Egg sono stati attentamente studiati e tarati in base alle reali esigenze del futuro inquilino Turner, sfruttando solo l’energia elettrica ricavata dal sole per alimentare il computer portatile, macchina fotografica digitale e telefono cellulare. Allo stesso tempo i servizi igienici e l’acqua calda arrivando dal solare termico, mentre una piccola stufa permetterà di riscaldare l’ambiente durante l’inverno.
RIUTILIZZARE – L’essenzialità dei materiali impiegati per la costruzione e il minimalismo degli arredi con una semplice amaca, una piccola scrivania ed un piano cottura, permetteranno di riciclare completamente la bioarchitettura di Exbury Egg una volta giunta a fine vita, senza lasciare nessun segno sul territorio.