Il completamento del progetto dello studio Big è previsto per il 2024
(Rinnovabili.it) – Sovrapporre gli spazi di un’architettura come sovrapporre l’apprendimento di più discipline. Parte da questa associazione di idee il progetto ideato da BIG, Bjarke Ingles Group, per il nuovo Dipartimento di Scienze Integrate della Claremont McKenna College in California.
Una struttura definita dai suoi stessi progettisti come un “Jenga”, il gioco di incastri e parallelepipedi in legno, in scala reale.
Ogni livello dell’edificio è orientato in una differente direzione, fornendo una connessione a 360 gradi tra il centro di Los Angeles ed il college. Un ponte tra esterno ed interno, ma anche un luogo di incontro tra diverse discipline.
“Più che mai, stiamo assistendo alla confluenza di discipline precedentemente distinte: le scoperte nell’informatica e nella scienza dei dati portano a scoperte nelle scienze naturali e della vita. Di conseguenza, dobbiamo fornire spazi per l’integrazione di queste scienze precedentemente isolate. L’architettura del nuovo Robert Day Sciences Center cerca di massimizzare questa integrazione e interazione. I laboratori e le aule sono impilati in una composizione simile a Jenga che incornicia uno spazio interno aperto e senza colonne con la libertà e la flessibilità per adattare le esigenze in continua evoluzione della tecnologia e della scienza. La nostra speranza è che l’edificio non solo provochi nuove conversazioni tra scienziati, ma possa anche stimolare il resto degli studenti di arti liberali a interessarsi maggiormente alle scienze e viceversa”, commenta così l’inizio dei lavori Bjarke Ingles, CEO di BIG.
Il progetto dovrebbe essere ultimato entro il 2024.
Certificazione LEED Gold e materiali naturali
I progetti di BIG ci hanno ormai abituati ad un’attenzione maniacale ai particolari costruttivi, alla qualità ecologica dei materiali impiegati ed al rapporto indispensabile tra interno ed esterno dell’edificio. Il Robert Day Sciences Center non fa eccezione ospitano per altro il centro di ricerca per il cambiamento climatico della facoltà. L’architettura sfrutta il legno per rivestire le capriate che sorreggono i diversi volumi, impilati tra loro con una rotazione di 45 gradi rispetto a quello sottostante.
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I “vuoti” generati da queste rotazioni, creano il cortile centrale, cuore dell’edificio e piazza coperta. I lati corti dei volumi sono interamente vetrati, consentendo alla luce naturale di penetrare nell’edificio. Grazie al sistema portate gli spazi interni saranno privi di colonne. Questo favorirà la massima flessibilità degli spazi, organizzati comunque per gerarchia, riservando alle aule studio gli spazi più interni e più silenziosi. L’architettura di BIG proverà a raggiungere la certificazione LEED Gold, producendo circa 200-230 megawatt di energia pulita l’anno grazie ai circa 800 mq di pannelli solari in copertura.