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Un’altra Banca ha riaperto la Cessione del credito: vediamo quale

riaperto la Cessione del credito
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Chi può utilizzare la cessione del credito nel 2023?

(Rinnovabili.it) – Una ricessione di crediti legati a bonus edilizi e superbonus per un valore pari a 630 milioni di euro. E’ questo il valore dell’ultima Banca ad aver riaperto la cessione del credito. L’accordo coinvolge BPER Banca e Ludoil, gruppo integrato nel settore dell’energia che gestisce infrastrutture strategiche per l’approvvigionamento energetico del Paese. 

Con questa operazione BPER Banca permette ai suoi clienti di continuare i lavori di riqualificazione del patrimonio edilizio sfruttando lo strumento dei bonus fiscali, eliminando il rischio di trovarsi senza liquidità ma con cassetti fiscali pieni di crediti senza acquirente.

Chi ha riaperto la cessione del credito nel 2023?

Stando alle rilevazioni del Mef di qualche settimana a riaprire la cessione del credito sono ad oggi Intesa Sanpaolo, Unicredit, Sparkasse, Bpm. Si aggiunge con oggi BPER Banca, mentre Credit Agricole e Poste si erano dichiarate quasi pronte alla riapertura, ma per il momento ancora nessuna novità.

Chi può cedere il credito nel 2023?

Come ben sappiamo il Decreto Blocca cessioni 11/2023, poi convertito nella Legge 38/2023, ha bloccato quasi completamente le due opzioni di sconto in fattura e cessione del credito. Al momento gli unici che possono ancora utilizzare le due soluzioni alternative alla detrazione diretta sono: 

Nuovi strumenti a disposizione degli Istituti finanziari

Nella stessa Legge 38/2023 sono state introdotte alcune novità nel tentativo di far ripartire la cessione del credito liberando spazio fiscale. 

Tra le nuove possibilità a disposizione delle Banche c’è quella di utilizzare i crediti acquistati, relativi alle spese sostenute fino al 2022, per sottoscrivere emissioni di Buoni del Tesoro Poliennali, con scadenza non inferiore a dieci anni. Si potrà così compensare fino al 10% della quota annuale dei crediti d’imposta. Il primo utilizzo potrà essere effettuato in relazione alle emissioni fatte a partire dal 1° gennaio 2028.

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Mentre per i cessionari la stessa Legge, ha concesso più tempo per fruire dei crediti d’imposta legati al superbonus, agli interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche e interventi antisismici e di riduzione del rischio sismico. L’opportunità è quella di ripartire il credito residuo in dieci rate annuali, anziché nelle ordinarie quattro o cinque. Riguarda le comunicazioni di cessione o di sconto in fattura inviate all’Agenzia delle entrate entro il 31 marzo 2023, o posteriori utilizzando la remissione in bonis e pagando la multa, ma può essere opzionata anche per tutte le spese sostenute nel solo 2022 in relazione al Superbonus per chi non ha sufficiente capacità fiscale.

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