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Una nuova prospettiva per il social housing: il progetto di MAD per Pechino

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credits: i-mad.com

(Rinnovabili.it) – Lo studio di Architettura MAD ha annunciato ufficialmente il termine dei lavori per il complesso Baiziwan Social Housing, il primo progetto di edilizia sociale del team per la Cina.

Collocato a soli 15 minuti dal centro del Business di Pechino, il complesso rivoluziona completamente il tradizionale concetto di Housing sociale mettendo al centro del progetto i futuri occupanti. E lo fa usando il verde e le strade quale congiunzione visiva e materiale. Da quanto si apprende nella relazione di progetto pubblicata da ArchDaily, MAD colloca gli spazi commerciali al primo livello, mentre gli spazi comunitari al secondo, sopraelevando una parte del complesso. Un ampio sentiero rosso pedonale ed una pista da corsa collegano tutto il complesso, attraverso ponti, passerelle e terrazze trasformate all’occorrenza in parchi e giardini.

Il Baiziwan Social Housing è suddiviso in 6 blocchi di edifici per 12 edifici residenziali, pronti ad ospitare oltre 4.000 famiglie. Il grande viale centrale riprende la viabilità cittadina, mentre la mobilità lenta, le relazioni sociali trovano posto ai livelli più alti, separati quindi dalle macchine.

Il grande sito viene frammentato via via in una scala umana molto più piccola.

Migliorare le condizioni di vita delle comunità di social housing

Sia all’interno che all’esterno il team di MAD riqualifica il banale concetto di edilizia sociale. In realtà l’argomento sta molto a cuore a Ma Yansong, principal architects dello studio, che dal 2014 ha condotto un’attenta ricerca su questo tema.

Tutti gli appartamenti hanno un affaccio est-sud o ovest-sud massimizzando l’illuminazione naturale. Sei tipologie di appartamento, delle quali 3 a bassissimo consumoenergetico con 40, 50 o 60 mq. I blocchi hanno impronta a Y che si combina con forme graduali a gradoni sfalsati proprio per massimizzare l’affaccio esterno.

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L’attenzione ai materiali da costruzione impiegati ha portato a prefabbricare l’80% dei componenti, puntando a garantire abitazioni passive con bassi carichi per il riscaldamento ed il raffrescamento, arrivando a ridurre i consumi del 90%.

“Questo progetto è un tentativo coraggioso che ha sfidato molte regole e la situazione attuale di social housing cinese. Desideriamo che tutti possano vivere con dignità in Cina, soprattutto nelle grandi città”, concludono gli architetti nella presentazione del progetto.

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