Rinnovabili

L’eco-villaggio temporaneo

Due rifugi in autocostruzione temporanei biodegradabili(Rinnovabili.it) – Poche settimane per costruire i due prototipi di “rifugio temporaneo in autocostruzione biodegradabile” per il primo villaggio turistico ad impatto zero all’interno del Parco dei Paduli a Lecce.

 

Due esempi unici di bioedilizia ed autocostruzione temporanea a basso costo, costruiti con materiali essenziali ed utilizzando le risorse già esistenti nel Parco agricolo dei Paduli: ed ecco che paglia, canne, terra, foglie, legname di scarto dalla potatura, pietre o juta, diventano i protagonisti del nuovo “albergo temporaneo”.

“Lovo” e “Nido dei Paduli” sono i due rifugi vincitori del concorso di idee “Nidificare i Paduli, Strategie alternative del vivere in natura, che ha visto la partecipazione di oltre 38 progetti nazionali ed internazionali, per promuovere e valorizzare le buone pratiche della sostenibilità e dell’autocostruzione temporanea  in bioedilizia.

L’autocostruzione dell’eco-villaggio turistico inizierà il 14 luglio, dopo la premiazione ufficiale dei vincitori e la mostra di tutti i suggestivi progetti presentati in occasione del concorso.

 

 

Lovo: il progetto

 

Il primo classificato è “Lovo”, un rifugio temporaneo progettato da un giovanissimo team di architetti tutti under 29. Saranno gli scarti dell’olivicoltura il principale materiali dell’autocostruzione di questo prototipo ad impatto zero, accogliente, circolare e luminoso, dove i sacchi di juta riempiti di paglia serviranno a formare il morbido pavimento delle stanze dell’ecovillaggio, i sassi e le pietre recuperate sul posto delimiteranno gli ambienti, mentre le lampade ad olio naturale ottenuto dalla molitura delle olive illumineranno gli ambienti del rifugio temporaneo.

 

nidificare-i-paduli

 

Nido dei Paduli: il progetto

 

Il secondo classificato altrettanto unico e suggestivo esempio di autocostruzione temporanea “green” progettato da un tema di studenti universitari.

Un “nido” articolato attorno agli ulivi secolari, ottenuto dall’intreccio di canne e canniccio legati tra loro da semplici corde. Legno e cartone impermeabilizzato con olio d’oliva, fanno da pavimento e tetto di questo rifugio temporaneo, dove l’autocostruzione diventa un vero stile di vita.

Exit mobile version