Il progetto di Bjarke Ingels contribuisce alla decarbonizzazione della città fissata al 2025
(Rinnovabili.it) – Unire l’architettura islamica ai moderni principi del New European Bauhaus, ecco cosa è riuscito a fare Bjarke Ingels nella nuova sede della Commissione Europea di Siviglia.
Il Join Research Centre progettato da BIG (Bjarke Ingels Group) si è aggiudicato la vittoria del concorso internazionale per aver incarnato la vision eCitySevilla per la decarbonizzazionione entro il 2025.
Architettura vernacolare
Costruito a Isla de la Cartuja, presso l’ex sito Expo ’92, la nuova sede si svilupperà per 9.900 mq, ospitando 12 uffici di ricerca.
L’ispirazione del design arriva chiaramente dalle piazze e dalle strade di Siviglia, trasformando il classico pergolato nell’elemento architettonico attorno al quale si sviluppa il progetto. La struttura di pergolati è sorretta da un “bosco di colonne” e permetterà di ombreggiare i giardini e l’edificio sottostante.
L’obiettivo di Siviglia ed in particolare di Isla de la Cartuja è raggiungere l’obiettivo 100% rinnovabile entro il 2024. Per questo motivo la copertura del JRC è rivestita da pannelli fotovoltaici che contribuiscono positivamente all’impronta operativa dell’edificio. Ben 11.300 mq d’ombra per 9.030 mq di pannelli solari.
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“Con il nostro progetto per il Joint Research Centre di Siviglia, più di ogni altra cosa, abbiamo cercato di consentire alle prestazioni sostenibili dell’edificio di guidare un’estetica architettonica che non solo rende l’edificio più performante, ma anche più abitabile e più bella – un nuovo sistama vernacolo ambientale andaluso”, ha commentato Bjarke Ingels. “Ho iniziato i miei studi come architetto in Andalusia e sono tornato all’ETSAB a Barcellona, per arrivare ad oggi con un grande ufficio di 50 persone a Barcellona, questo progetto mi fa sentire come se avessi chiuso il cerchio”.
A misura d’uomo ed immerso nella vita cittadina
Ma la cascata di pergole che ricopre il centro ricerca progettato da Bjarke Ingels non si allontana mai troppo dalla dimensione umana. Le parti più periferiche della struttura hanno un’altezza contenuta, per creare spazi esterni informali ombreggiati, a disposizione degli occupanti del centro ricerca, ma anche della città.
Centro conferenza, sale ristoro, spazi sociali e servizi pubblici occupano i piani bassi della struttura, mentre i laboratori saranno collocati più in alto per una maggior privacy.
Il layout è completamente flessibile in grado di adattarsi alle esigenze future della sede europea.
Il design passivo della nuvola di pergolati
Oltre all’energia prodotta dal fotovoltaico e dalle tecnologie applicate, la tettoia ideata da Bjarke Ingels permetterà di raccogliere l’acqua piovana, con un’occhio di riguardo alla biofilia.
Il design passivo dell’edificio grazie ai continui giochi di luce ed ombra della nuova di pergolati, facilitano la ventilazione naturale, riducendo il fabbisogno di illuminazione e raffrescamento.
I materiali saranno di provenienza locale, come il legno, la pietra calcarea, le ceramiche. Mentre la struttura portante sfrutterà calcestruzzo a basso tenore di carbonio, abbattendo le emissioni del 30%. Infine la nuvola di pergole, sarà in acciaio riciclato.