L’aggiunta al museo FLUGT è stata inaugurata questa settimana
(Rinnovabili.it) – Non è sempre detto che l’architettura contemporanea non possa convivere con gli edifici storici, anzi a volte il contrasto è tale da esaltare ancora di più le strutture preesistenti. E’ sicuramente questo il caso della nuova ala museale FLUGT, progettata dai maestri di BIG, Bjarke Ingels Group, e inaugurata da pochi giorni.
Collocato a Oksbøl, poco distante dal Museo Tirpitz a Blåvand, altro progetto del team danese, l’edificio racconta la storia del più grande campo rifugiati della seconda guerra mondiale della Danimarca, che sorgeva proprio in quest’area. Della grande struttura preesistente il team di BIG ha scelto di recuperare ed ampliare attraverso l’architettura contemporanea, l’ex-ospedale. Si tratta di due edifici ortogonale tra loro costruiti in materiali tradizionali.
Una curva in acciaio che collega passato e futuro
L’aggiunta da 500 mq del team di BIG è un volume curvilineo che rivestito in acciaio corten per rievocare il colore rosso dei mattoni degli edifici preesistenti. L’architettura contemporanea di questo volume è visibile da lontano e ed è volutamente e delicatamente “tirata” verso la strada, invogliando i visitatori a scoprire cosa c’è al suo interno.
Una volta arrivate vicino all’edificio, il volume astratto accoglie i visitatori in una hall ampia e chiusa da una parete vetrata che affaccia su un piccolo giardino interno con lo sfondo della grande foresta.
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Come in molti progetti del team danese, l’attenzione al dettaglio fa la differenza. Mentre all’esterno domina il rosso dell’acciaio corten, gli interni sono realizzati con lamelle di legno dipinte di bianco. Ogni travetto scandisce il percorso di collegamento tra i due edifici preesistenti. Le ampie vetrate illuminano di luce naturale gli interni del volume aggiuntivo. Mentre nei due edifici dell’ex ospedale buona parte delle pareti divisorie interne sono state abbattute, creando un unico spazio visivo.
“FLUGT è un ottimo esempio di come il riutilizzo adattivo può portare a edifici sostenibili e funzionali che preservano la nostra storia condivisa pur distinguendosi dal punto di vista architettonico“, ha commentato Frederik Lyng, project Leader di BIG.