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L’Architettura Bioclimatica italiana vince i LEAF Awards 2011

Il 16 settembre a Londra presso il Landmark Hotel sono stati assegnati gli Emirates Glass LEAF Awards 2011, i premi annuali che incoronano i migliori progetti in ambito architettonico a livello mondiale, che hanno visto in passato vincitori del calibro di Zaha Hadid e David Chipperfield.

Ma i vincitori assoluti questa volta sono italiani: ovvero i progettisti dello studio genovese Open Building Research, Paolo Brescia e Tommaso Principi, già allievi in passato dell’archistar Renzo Piano.

E italiano è il progetto: le Residenze Milanofiori, ad Assago, premiate nella categoria Residential Building of the year- Multiple Occupancy.

Siamo alle porte di Milano, in una zona commerciale molto attiva, che man mano ha modificato il suo status e le sue connessioni con la metropoli, grazie anche al’arrivo recente della metropolitana. Dopo due anni  e mezzo di lavoro ecco ultimate di recente le residenze, nate da un concorso di idee indetto nel 2005 da Milanofiori 2000 S.r.l., che in realtà si inserisce in un maxi-intervento urbano promosso dal Gruppo Brioschi, su di un’area di 218 mila metri quadrati.

Alla base del progetto, vi è una forte interconnessione tra natura e paesaggio, grazie all’uso di materiali artificiali che ben si sposano però con il contesto e che, combinati con una grande presenza di verde, permettono di raggiungere una qualità dell’abitare tale, da imporsi come modello di una nuova urbanistica sostenibile. Da sempre attento alla qualità dell’abitare contemporaneo, lo studio OBR, già nel 2004 ha perfezionato i suoi parametri progettuali, secondo le indicazioni di certificazione energetica LEED, orientandosi a favore di standard di efficienza, funzionalità e risparmio, molto alti.

Ma entriamo nel dettaglio.

La prima cosa che colpisce a livello tecnico è il sistema di winter-gardens posti nella facciata interna; una serie di serre climatiche che permettono un costante dialogo con il giardino esterno, studiato sotto l’ottica di una continua permeabilità degli spazi, che favorisce in modo preponderante l’uso di luce naturale e della termoregolazione ambientale.

In realtà è un sistema di facciate continue, con pareti vetrate stratificate a taglio termico e vetri a giunti aperti verso l’esterno, tutti in cristallo temprato, che scorrono su una guida superiore impacchettandosi alle estremità. Il tutto è caratterizzato da interessanti giochi di luce e trasparenze e funge da filtro tra gli spazi, oltre a permettere, a livello delle singole abitazioni,  di ottenere ambienti naturali ed intimi per chi vi abita.

Una concezione progettuale che si basa sul fenomeno dell’olismo solare; ovvero elementi naturali e verdi come il parco e il giardino comune,che si mischiano a layers artificiali, come terrazze e spazi condivisi, studiati per favorire, un po’ come accade nel social housing, l’interazione sociale.

Ma anche a livello della pianta, le costruzioni sono caratterizzate da un particolare allineamento con facciate a frames rivolte a sud e un’originale geometria che genera, a poco a poco, una leggera traslazione dei livelli più alti degli edifici, così da consentire una maggiore fruizione dell’irraggiamento del Sole.

Proprio per sfruttare o proteggersi dalla luce, all’interno degli alloggi ci sono delle tende a rullo a scomparsa nel controsoffitto, che vanno a costituire veri e propri frames, caratterizzati da diversa densità, che individuano le singole unità abitative e permettono di ottimizzare il guadagno termico durante l’inverno e diminuire l’incidenza solare durante l’estate.

 

Le 107 unità abitative, cono costruite su un sistema strutturale composto da maglie di 8 metri, che permette di ottenere uno

spazio elastico, dove trovano posto pareti tecniche attrezzate e multifunzionali, facilmente adattabili con interventi semplici, alle diverse esigenze degli abitanti.

Particolare l’attenzione alla privacy. Basta dare un’occhiata agli appartamenti posti al piano terra, dove i giardini e gli spazi verdi sono stati progettati rialzati rispetto al piano di campagna e dove trovano posto fitte siepi di bambù.

A proposito di verde, oltre alle serre bioclimatiche che caratterizzano ogni appartamento, anche il giardino condominiale è stato pensato con una  folta alberatura a foglia decidua e  una grande quercia posizionata al centro di  una duna alta 1,5 metri fa da baricentro al grande giardino interno diventando  il perno compositivo dell’intero edificio. Infine, l’originale e innovativo tetto-giardino, ha un sistema di verde estensivo composto da perenni con grande capacità rigenerativa e ridotto sviluppo in altezza, nonché resistenti alle gelate e alla siccità.

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