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Apre BEEAH, l’edificio net zero firmato Hadid ispirato alle dune

Certificazione LEED Platinum, riciclo dei rifiuti, solar factory, concierge virtuale e tecnologia IA, apre le porte BEEAH, il futuro dei luoghi di lavoro.

BEEAH
Zaha Hadid Architects BEEAH HQ_Sharjah_UAE credits ©Hufton+Crow

Il progetto di Zaha Hadid sarà il quartier generale dell’azienda araba BEEAH

(Rinnovabili.it) – Ha aperto i battenti il nuovo quartier generale BEEAH a Sharja, negli Emirati Arabi, e firmato Zaha Hadid Architects.

Si preannuncia già essere il nuovo punto di riferimento per gli uffici del futuro. Un luogo di lavoro ad emissioni nette pari a zero, dove la parola d’ordine è comfort.

Puntando alla certificazione LEED Platinum, l’HeadQuarters abbatte le proprie emissioni grazie alla strategia cd. twin-pillar, ovvero costruita sul doppio pilastro della sostenibilità e della digitalizzazione.

Sostenibilità e net zero

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Zaha Hadid Architects BEEAH HQ_Sharjah_UAE credits ©Hufton+Crow

L’edifico BEEAH raggiunge i propri standard grazie a sei settori chiave di progettazione e sostenibilità. La gestione ed il riciclaggio dei rifiuti, la produzione di energia pulita, la consulenza ambientale, l’istruzione e la mobilità verde.

Il nuovo quartier generale incarna anche i principi dell’azienda stessa, fissando un nuovo standard di innovazione. BEEAH sarà una pietra miliare nel processo di evoluzione che porta verso le smart city e gli edifici green. Dimostrando come l’uso sapiente della tecnologia possa avere un impatto positivo sull’efficienza e la sostenibilità.

Ispirato alle dune del deserto

Zaha Hadid Architects BEEAH HQ_Sharjah_UAE credits ©Hufton+Crow

Gli standard LEED Platinum sono raggiunti anche grazie al design dell’involucro, direttamente ispirato alle dune del deserto circostante.

La forma iconica di BEEAH sembra modellata dal vento, rispondendo alle esigenze climatiche del luogo, tra forme concave e convesse, tipiche della scuola Hadid.

Questo design garantisce che tutti gli spazi interni siano abbondantemente illuminati, ma limitando la quantità di vetri esposti direttamente al sole cocente. Le sue due “dune” primarie ospitano i dipartimenti pubblici e direzionali, interconnessi con l’area amministrativa grazie all’oasi del giardino centrale. Ovviamente parte integrante della strategia di ventilazione naturale.

L’ingresso dei visitatori avviene sotto alla cupola di 15 metri, ulteriore elemento che facilita la raffrescamento attraverso la ventilazione.

Emissioni nette pari a zero e tecnologia high-tech

Nella costruzione dei 9.000 mq di BEEAH , il team Hadid, non ha trascurato l’attenzione alle materie prime. Buona parte dei materiali sono acquistati localmente, mentre la tecnologia abbatte i consumi.

Pannelli in fibra di vetro rinforzati riducono il guadagno di energia solare, mentre lastre in vetro di raffreddamento regolano la temperatura interna per il massimo comfort. La solar factory produce energia per ricaricare le batterie Tesla di tutto l’edificio, mentre il trattamento in loco delle acque reflue riduce al minimo i consumi idrici.

Ad aggiungersi al tutto, la tecnologia high-tech e IA. Il concierge virtuale accoglie i visitatori, le sale riunioni intelligenti automatizzano le attività quotidiane, ed una serie di sensori e sistemi di monitoraggio, gestiscono al meglio l’edificio. Regolando luce e condizionamento a seconda della presenza o meno di occupanti nella stanza.

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Ancora una volta le forme fluide di Zaha Hadid Architects combinate con la tecnologia, (e la disponibilità economica) degli Emirati Arabi, hanno prodotto un greenbuilding dalle grandi potenzialità.