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Anche l’Africa avrà la sua Smart City

Dopo le grandi proposte asiatiche la prossima Tecnology City sorgerà in Kenya, ospiterà oltre 100mila lavoratori, centri ricerca e università, sperimentando innovazioni tecnologiche uniche

 

(Rinnovabili.it) – Anche il Kenya avrà la sua Silicon valley o meglio la sua “Africa Silicon Savannah“, un distretto tecnologico che promette di trasformarsi nel più importate polo innovativo di tutto il continente. Più che un distretto Konza City Technology sarà una vera e propria città destinata ad accogliere oltre 20 mila lavoratori entro il 2015, per arrivare a 100 mila entro il 2030.

Situata a 64 km da Nairobi, la futura Tecnology City trasformerà 20 kmq di savana in una città con tanto di università, centri di ricerca, hotel ed oltre 35 mila abitazioni, costruite nel rispetto dei più innovativi standard di efficienza e sperimentazione. La posa della prima pietra è avvenuta ufficialmente lo scorso mercoledì 23 gennaio alla presenza del Presidente Hon Mwai Kibaki, aprendo la strada alla prima delle quattro fasi preesiste per il completamento di Konza City, che dovrebbe protrarsi fino al 2017.

La decisione di realizzare una città altamente tecnologica, destinata ad accogliere numerose nuove abitazioni e nuove attività, è parte integrante di un piano decisamente più ambizioso che punta a richiamare capitali provenienti da società ed investitori internazionali, nonchè scienziati ed istituti di ricerca che possano rendere Konza City un esempio di innovazione.

 

 

Non è poi così insolito vedere spuntare nuove città nei luoghi più disparati ed insoliti, mettendo in gioco team internazionali di architetti, ingegneri, urbanisti e scienziati, per la corsa alle realizzazione delle più sorprendenti future city. Ad oggi il continente asiatico sembra essere il più prolifico, a partire dalla famosa EcoCity Tianjin (Cina), fino ad arrivare alla più tecnologica collaborazione con Panasonic per la costruzione della città giapponese di Fujisawa Smart Town o alla costruzione del maxi distretto di Yongsan International Business District a Seoul progettato nientemeno che da Libeskind ed al quale prenderanno parte 20 grandi firme dell’architettura contemporanea del calibro di SOM, Perrault, MVRDV, Renzo Piano, BIG o Tange.

 

 

KONZA CITY TECNOLOGY – Una città da 9 mld di sterline


Per ora l’unico elemento visibile del progetto è una strada che taglia a metà i 2000 ettari di terreno che accoglieranno la futura città e che si svilupperà, secondo una forma triangolare, in adiacenza all’attuale autostrada che collega Nairobi a Mombasa. Essendo collocata volutamente nel cuore della savana, Konza City sarà circondata da una cintura verde da 600 ettari, che permetterà di mantenere inalterata l’ecologia dei territori limitrofi, tutt’oggi pascolo dei grandi mammiferi africani.

 

 

INFRASTRUTTURE Raggiungere Konza City sarà semplice e rapido, puntando prima di tutto sul trasporto pubblico collettivo ad alta velocità e limitando l’impiego delle auto private. Una volta ultimata, la città sarà dotata di percorsi ciclabili e pedonali, nonchè di una fitta rete di tram e bus, per ridurre costi ed emissioni.

Trovandoci nella savana africana, una delle risorse da non sottovalutare è ovviamente l’acqua, per questo motivo la futura città sarà  dotata di bacini di raccolta per il recupero delle acque piovane, collocati sia sulle coperture di tutti gli edifici che in prossimità di sistemi sotterranei. Tutte le costruzioni edilizie, sia residenziali che commerciali o terziarie, avranno a disposizione un impianto per il recupero delle acque grige, rendendole riutilizzabili sia per l’irrigazione delle aree verdi che per gli scarichi dei servizi igienici.

 

 

GREENBELT Osservando il masterplan è chiaro il desiderio di imporre una precisa gerarchia di spazi all’interno sviluppo della futura città, riservando anche all’agricoltura il dovuto spazio, indispensabile per mantenere autonoma la città. La Prima Fase del progetto comprenderà la realizzazione di 30 ettari di parchi urbani con un grande corridoio riservato alla fauna selvatica, lungo il confine meridionale del sito. Ogni lotto all’interno del masterplan avrà una precisa connotazione creando una comunità variegata ed estremamente ed interessante dal punto di vista tecnologico.

 

RIFIUTI Meno rifiuti e più differenziata, è questo il motto della Tecnology City africana, pronta ad intraprendere un percorso di formazione per i suoi futuri occupanti, al fine di trasmettere l’importanza del riciclo sia per il bene comune che per il bene ambiente. Una parte dei rifiuti raccolti servirà a produrre energia, abbassando ulteriormente i consumi.

 

ENERGIA Trovandoci in Africa quale miglior fonte del Sole poteva essere scelta per produrre l’energia necessaria ad alimentare il distretto. Accanto agli impianti fotovoltaici collocati in punti strategici limitrofi alla città, l’energia rinnovabile arriverà in parte anche dai rifiuti, riservando alle strategie di risparmio energetico degli edifici estrema attenzione.


VISION 2030 Forse ingenuamente o forse con eccessiva utopia, Konza City è interpretata dal Governo del Kenya, come una nuova rinascita, parte integrante del progetto soprannominato “Vision 2030“, il piano economico elaborato nel 2010, con il quale lo stato africano vorrebbe uscire dalla drammatica speculazione e corruzione che al momento imperversa a tutti i livelli. Dunque una città economicamente e politicamente “libera” che possa trasformarsi in un’eccellenza a livello infrastrutturale, tecnologico, edilizio e sperimentale.