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Anche il Monastero diventa ad emissioni zero

Lo scorso dicembre i monaci francescani del convento di Graz hanno avviato la ristrutturazione energetica del complesso, trasformandolo in un esempio per tutti gli edifici storici del 21°secolo

(Rinnovabili.it) – Nella città austriaca di Graz anche i monaci hanno scelto l’efficienza energetica, riqualificando il principale monastero francescano della città secondo i principi ispiratori del greenbuilding. L’idea di passare all’energia verde è arrivata direttamente da alcuni monaci della struttura particolarmente legati ai problemi ambientali ed attivamente impegnati nella riqualificazione energetica dei principali edifici storici dello scorso secolo.

I lavori iniziarono nel dicembre dello scorso anno, quando vennero installati i 193 mq di pannelli fotovoltaici di copertura e i 180 mq sulla facciata, avviando un processo di riqualificazione conclusosi pochi giorni fa e sviluppato secondo 4 linee guida, destinate a trasformare il complesso in un edificio ad emissioni zero:

  • L’Efficienza dell’involucro edilizio arrivando a risparmiare oltre il 25% emissioni nocive, grazie all’inserimento di ulteriori misure di isolamento termico in corrispondenza degli elementi murari più svantaggiati e migliorandone la trasmittanza;
  • L’installazione di Pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria ed il riscaldamento affiancato ad un sistema a pannelli radianti a parete, con un abbattimento di Co2 pari al 25%;
  • L’utilizzo di una pompa di calore abbinata agli elementi solari, per raggiungere la richiesta energetica per il riscaldamento, arrivando a ridurre di circa il 40% le emissioni inquinanti;
  • La produzione energetica elettrica esclusivamente mediante energia rinnovabile, affidandosi in parte alla produzione in loco con il fotovoltaico ed il termico ed integrando eventuali ulteriori richieste, affidandosi alla biomassa ed all’eolico, ovviamente in siti esterni al monastero.

Sommando i numerosi accorgimenti applicati, si è riusciti ad arrivare alla quasi totale efficienza energetica guadagnandosi l’appellativo di struttura ad emissioni zero. Un sistema di stoccaggio collocato nel seminterrato permette di immagazzinare l’acqua calda prodotta grazie ai collettori solari, integrati ad un duplice sistema di pompe di calore direttamente collegate al pozzo interrato, nel caso in cui le richieste energetiche superino la disponibilità dell’impianto solare. Inoltre, in caso di malfunzionamento di entrambi i sistemi appena citati, l’intera struttura è collegata al sistema di teleriscaldamento della città, prevenendo in anticipo qualsiasi danno.

Ciascun locale, comprese le singole celle dei monaci, sono dotati di un sistema di gestione della temperatura autonomo, limitando la produzione all’effettiva richiesta ed evitando così ogni genere di spreco o sovrapproduzione.