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Ance, investimenti Superbonus hanno fatto guadagnare un 30% extra allo Stato

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In totale sono stati aperti oltre 220 mila cantieri per l’efficientamento energetico

(Rinnovabili.it) – Rispetto al mese scorso gli investimenti nel Superbonus connessi all’efficienza energetica sono cresciuti di 4,5 miliardi euro. La spesa totale è arrivata a superare i 39,75 mld di euro. A confermarlo è il consueto report mensile Enea sull’andamento del bonus fiscale al 110%.

Il numero di cantieri aperti è pari a 223.951 unità delle quali il 70,9% risultano completati. Solo in questo mese sono stati aperti 25mila cantieri in più. E a guidare la classifica come numero di asseverazioni presentate, sono sempre le unifamiliari. Complice anche il countdown al 30 settembre, termine entro il quale andrà completato almeno il 30% dell’intervento complessivo per poter accedere al Superbonus.

Le cosiddette villette hanno raggiunto e superato le 121.925, mentre i condomini si attestano a 33.318 asseverazioni e le unità indipendenti a 68.703 unità.

A livello economico sono sempre i condomini con il maggior numero di investimenti del Superbonus. Stiamo parlando di ben 19,3 miliardi di euro investiti dei quali 12,92 mld per lavori già realizzati. Le unità unifamiliari raggiungono i 13,7 mld mentre le unità funzionalmente indipendenti si fermano a circa 7 mld.

I cambiamenti maggiori si noteranno una volta superato il 30 settembre, quando per le unifamiliari non ci sarà più tempo utile per acceedere agli investimenti del Superbonus.

I numeri crescono, ma la situazione resta critica, soprattutto per quelle imprese con cassetti fiscali pieni di crediti, ma impossibilitati a cederli. A conti fatti i bonus edili, ed in particolare il 110%, hanno rappresentato un buon investimento per lo Stato come confermato in più occasioni.

L’ANCE in una recente intervista con il Sole24Ore ha sottolineato proprio il ruolo rivestito dal Superbonus nella crescita del Pil e nel gettito fiscale intascato dallo Stato grazie ai lavori correlati. Dei 14,3 mld quantificati dal Mef quale extragettito fiscale per il secondo semestre 2022, l’Ance rivendica un buon 30%, pari a 4,219 miliardi, da attribuire al Superbonus. Se poi si aggiungono i contributi previdenziali e le imposte pagate dalle imprese, le entrate attribuibili al Superbonus 110% salgono a circa 6,4 mld.

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Purtroppo uno dei problemi principali di questa detrazione, resta il meccanismo della cessione dei crediti. Se la conversione in legge del Decreto Semplificazioni fiscali ha corretto l’errore contenuto nel Decreto Aiuti, aprendo le cessioni alle partite iva retroattivamente rispetto al 1° maggio, il mercato resta comunque bloccato. La colpa, secondo il presidente Brancaccio, è da imputare al terrorismo fatto in tema di responsabilità delle banche in caso di frodi.

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