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Acquisto crediti incagliati: ma quanti sono davvero? Dal Mef tutto tace

E' attesa da oltre un mese la mappa del Mef sullo stock di crediti ancora incagliati nei cassetti fiscali. Intanto gli edili si chiedono se basterà la piattaforma privata di Enel X a sbloccare la situazione.

Acquisto crediti incagliati
Foto di Michelle Scott da Pixabay

Basterà l’iniziativa privata ad acquistare i crediti incagliati in attesa nei cassetti fiscali?

(Rinnovabili.it) – E’ vero il Dl Superbonus 11/2023 ha prorogato il 110 per le villette, ha svincolato lo sconto in fattura per l’edilizia libera, ha spalmato su 10 anni la detrazione, ma che fine ha fatto l’emergenza per l’acquisto dei crediti incagliati?

Ad oltre un mese dal tavolo tecnico tenutosi al MEF per trovare una soluzione al problema, ancora non sembra esserci traccia della fatidica “mappa dei crediti incagliati” per avere nero su bianco importi e tempi di giacenza nei cassetti fiscali. Il testo votato alla Camera “non fornisce alcuna risposta”, sottolinea il CNA, Confederazione Nazionale dell’Artigianato.

Le stime parlano di oltre 19 miliardi di euro in attesa di essere acquistati, ma di fatto lo stock preciso dei crediti che il mercato non riesce ad assorbire non si conosce.

Lo Stato non può abbandonare le imprese che hanno anticipato ai clienti un beneficio economico previsto dalla legge. Al riguardo non è ipotizzabile che la soluzione all’emergenza arrivi da iniziative private soprattutto con riferimento all’urgenza dei tempi”. Prosegue il CNA riferendosi soprattutto alla proposta sbandierata nei giorni scorsi dai portavoce del Ministero e che vedrebbe Enel X quale attore principale di una piattaforma per l’acquisto dei crediti incagliati.

La soluzione ( all’acquisto dei crediti incagliati) non passerà dal Parlamento” ha messo in chiaro Marco Osnato la scorsa settimana ai margini dei lavori in Commissione Finanze del dl 11/2023.

Dunque chi si prenderà l’onere di salvare i molti lavoratori ed imprese al momento senza liquidità, ma con i cassetti fiscali pieni di crediti?

Proseguono le proteste degli esodati del Superbonus

Nel frattempo proseguono le proteste dei lavoratori edili che dopo la manifestazione del 21 marzo, si sono dati appuntamento a Genova sotto lo slogan “Basta Crediti Incagliati”. Sarebbero cinque le richieste dei manifestanti per sbloccare le cessioni:

  • la riapertura dell’acquisizione tramite le società partecipate come Cassa depositi e Poste;
  • limitare lo sconto massimo applicabile rispetto al valore nominale dei crediti cedibili;
  • lasciare alle Banche la possibilità di compensare i crediti degli importi pagabili con l’F24 della clientela in modo sia per loro possibile riprendere le acquisizioni da aziende e General Contractor;
  • differimento dei tributi in F24 in scadenza di 120 giorni;
  • proroga dei cantieri avviati al 2024, ritenendo avviati solo i cantieri in cui siano davvero in corso i lavori in modo documentabili.

Le banche riaprono l’acquisto dei crediti?

Anche su questo fronte il Governo ha provato a fare pressing sugli Istituti finanziari chiedendo di riaprire dove possibile l’acquisto dei crediti edilizi. Ad alleggerire i timori delle banche di acquistare crediti “falsi” che potrebbero successivamente venire sequestrati, ci ha pensato un emendamento al DL Superbonus. Nel testo è stata rivista la “responsabilità solidale” del cessionario introducendo un’attestazione che confermi il possesso di tutta la documentazione necessaria richiesta dalla norma.

Nel frattempo la prima banca a riaprire l’acquisto dei crediti è UniCredit con modalità, tempi e limiti economici definiti nei giorni scorsi.