La finalità della Banca sull’abusivismo edilizio è quella di aumentare la riqualificazione del territorio partendo dalle demolizioni
(Rinnovabili.it) – E’ entrato in vigore ieri il decreto del Mims 8 febbraio 2022 destinato alla creazione delle “Banca dati nazionale sull’abusivismo edilizio (BDNAE).
Con al pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto, il Governo si augura di poter porre un freno ai fenomeni di deregulation urbana, istituendo un unico portale nazionale di censimento degli immobili abusivi. Ovviamente per far si che funzioni, l’iniziativa richiederà un’azione congiunta dei diversi Ministeri competenti, delle Regioni e degli Enti Locali.
A loro toccherà il compito di segnalare, abbastanza celermente, i manufatti abusivi.
Le finalità della BDNAE
L’obiettivo è quello di censire gli immobili illegali presenti sul territorio nazionale per tutelare il territorio. Grazie al sistema informatizzato di raccolta dei dati, si spera di poter attuare una riqualificazione urbana, aumentando anche la sicurezza.
Ovviamente i dati raccolti saranno messi a disposizione di tutte le amministrazioni pubbliche competenti. Una volta raccolti sufficienti informazioni si passerà ad attuare una programmazione per gli interventi di demolizione.
A questo proposito il Ministro Giovannini, ha ricordato l’esistenza di un fondo apposito da circa 15 milioni di euro, rifinanziato dalla Legge di Bilancio 2022.
I prossimi passi
La prima fase di attivazione delle BDNAE sarà alimentata direttamente dai dati relativi all’abusivismo edilizio segnalati dai Comuni stessi.
Le integrazioni successive avverranno grazie alla collaborazione del Ministeri dell’Interno, della Giustizia, della Transizione ecologica, della Cultura, dell’Economia e delle Finanze, dell’Agenzia delle Entrate, delle Regioni e dei Comuni.
Una volta raccolti sufficienti informazioni saranno i tavoli congiunti ed apposite convenzioni a controllare e definire le procedure per la trasmissione e la condivisione dei dati presenti nella Banca.
La condivisione delle informazioni partirà pero solo 1 anno dopo l’entrata in vigore di queste convenzioni.
Un intervento necessario: in 16 anni demolito solo il 32,9% degli immobili abusivi
Purtroppo il Bel Paese è affetto dal male dell’abusivismo da molto tempo. Il problema tuttavia risiede proprio nell’incapacità di abbattere letteralmente gli abusi. Nell’ultimo rapporto pubblicato da Legambiente in materia, è stato evidenziato che in ben 16 anni, siamo stati capaci di demolire solo il 32,9% degli immobili oggetto di ordinanza.