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Abruzzo: nuova legge edilizia con bonus per riqualificazioni

(Rinnovabili.it) – Dopo diverse ore di confronto scontro, il Consiglio Regionale dell’Abruzzo ha approvato la nuova norma sull’edilizia, che darà la possibilità ai proprietari di immobili che avvieranno interventi di riqualificazione dell’esistente, di ottenere bonus volumetrici.

Oltre a prevedere la possibilità del cambio di destinazione d’uso, le premialità assegnate potranno raggiungere un massimo del 50% in base al valore degli interventi effettuati, partendo da un bonus minimo del 20% per la riqualificazione degli edifici collocati in zone degradate o in zone urbane con mutata destinazione urbanistica, aggiungendo un ulteriore 20% nel caso gli interventi che prevedano la realizzazione anche di standard primari o secondari, verde pubblico, parcheggi, o il superamento di barriere architettoniche. A questa percentuale potranno inoltre aggiungersi rispettivamente due bonus da 5% ciascuno, se gli edifici fossero classificabili in classe energetica A o B, o nel caso di smatellamento di tetti in amianto. Le decisioni finali verranno comunque lasciate ai Comuni, che potranno modificare alcuni contenuti della legge dopo la sua promulgazione.

“Le singole amministrazioni, ad esempio, potranno abbassare gli indici, limitandoli a specifiche aree del territorio. La Regione si è assunta la responsabilità di questa legge, ora spetta ai Comuni fare lo stesso, rispondendo alle istanze dei cittadini e delle imprese”, ha affermato Luca Ricciuti, presidente della Seconda Commissione del Consiglio regionale dell’Abruzzo.

Non tutti favorevoli tuttavia all’approvazione della nuova legge che, come sottolineato dal Consigliere regionale di Sel, Franco Caramanico, nel tentativo di rilanciare un settore indubbiamanete in crisi potrebbe lasciare “mano libera ai costruttori e non puntare invece sui criteri e i principi della qualità edilizia, del recupero del patrimonio esistente, della tutela del territorio […], diverso sarebbe stato se fossimo arrivati a questo traguardo avendo come riferimenti la legge urbanistica, le norme sul piano paesaggistico e quelle in materia di edilizia, e gli altri strumenti di governo del territorio”.

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