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Abitare sostenibile: italiani disposti a pagare di più per una casa green

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L’indagine “Gli italiani e l’abitare sostenibile” ha coinvolto i residenti delle principali metropoli italiane

(Rinnovabili.it) – Gli italiani vorrebbero case più efficienti e moderne, e città più verdi e smart. E’ quanto emerso dall’indagine di SWG “Gli italiani e l’abitare sostenibile”, presentata durante l’Assemblea Annuale di Confindustria Assoimmobiliare.

Tra i proprietari intervistati è ancora una volta il livello di ammodernamento degli immobili italiani a preoccupare, dato che il 71% abita in case costruite più di 35 anni fa e delle quali solo meno della metà è stata oggetto di ristrutturazione. Il campione ha riguardato 1475 persone residenti tra le 6 maggiori città metropolitane italiane (Roma, Milano, Napoli, Torino e Palermo) e città con più di 100mila abitanti, rispettivamente appartenenti a tre target: proprietari, in cerca di una nuova abitazione ed affittuari.

Insoddisfazione per la sostenibilità ambientale della propria abitazione

Resta alto l’interesse per il miglioramento della sostenibilità ambientale della propria casa soprattutto nella fascia 18-34 anni, sia per il risparmio energetico quanto anche per la tendenza moderna a considerare il rispetto per l’ambiente un must irrinunciabile.

Il sondaggio “Abitare Sostenibile” ha inoltre fatto emergere tra gli intervistati la consapevolezza che l’efficientamento energetico aumenti il valore delle case, tanto che la maggioranza sarebbe disposta a pagare di più per un’abitazione sostenibile.

Solo l’11% di chi ha preso parte al sondaggio afferma che la propria casa è stata costruita con materiali sostenibili, arrivando al 40% degli intervistati che la definisce poco o per nulla green.

Il 75% del campione è intenzionato ad effettuare interventi per il miglioramento della sostenibilità principalmente per generare un risparmio in termini energetici e sui costi di riscaldamento.

Sistema fiscale che promuova l’efficienza

L’isolamento termico è percepito come un elemento fondamentale per migliorare la qualità del vivere (70%), seguito dall’installazione di pannelli solari (60%). Per la metà degli intervistati tali interventi dovrebbero essere supportati da un sistema di sconti fiscali o da una riduzione delle tasse legate all’acquisto di immobili in classe A e B.

Città più green e smart

Non solo il parco immobiliare è stato oggetto di intervista, ma anche la qualità della vita nelle città. Rispetto all’indagine dello scorso anno “Le città italiane del post Covid-19” si percepisce un miglioramento di tutti gli indicatori.

Per il 52% degli intervistati i fondi del PNRR dovrebbero prima di tutto essere destinati alla riqualificazione degli edifici pubblici. Si delineano poi esigenze diverse a seconda delle città di appartenenza per la scelta della destinazione dei finanziamenti.

A Roma la priorità sono ancora una volta i rifiuti, a Napoli servono più spazi verdi , mentre a Torino e Milano si guarda all’ipotesi di sostituzione delle caldaie delle abitazioni.

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Per il 45% degli intervistati le amministrazioni non sono in grado di prendersi cura delle città, con una relativa mancanza di qualità urbana e di inefficienza del trasporto pubblico.

Anche in questo caso però è bene sottolineare che i deficit maggiori sono registrati per Roma, Napoli e Palermo, mentre a Milano e Torino resta abbastanza alto il livello di soddisfazione.

Le città del futuro sono smart secondo il campione intervistato per “Abitare Sostenibile”. Edifici pubblici, trasporto, servizi, sistemi wi fi, dovranno essere interconnessi tra loro.

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