Rinnovabili

2030: la nuova New York City

 

In molte circostanze del passato, specialmente parlando di innovazioni architettoniche, il Nuovo Continente ed in particolar modo gli Stati Uniti, è stato capace di aprire la strada alle sperimentazioni che, quasi sempre, hanno rivoluzionato il nostro modo di pensare. D’altro canto, a differenza del nostro Vecchio Continente, l’America si è ritrovata ad avere la possibilità di saltare di pari passo, numerose ed interminabili battaglie del passato che ci hanno condotti all’evoluzione tecnologia di cui oggi disponiamo.

Se anche dal punto di Architettonico gli Usa possono vantare un grande primato, specialmente legato alle potenzialità dei grattacieli e della tecnologia ingegneristica ad essi applicata, sotto l’aspetto della progettazione urbana non hanno mai avuto l’esigenza di trovare soluzioni particolarmente impegnative o articolate per il disegno delle aree urbane. Mentre in Italia siamo portati a confrontarci quotidianamente con il nostro maestoso ed importante bagaglio culturale e storico, gli Stati Uniti, per diversi anni, hanno seguito uno sviluppo urbano prettamente razionale e funzionalistico. Osservando la città di New York tutto appare chiuaro.

Quartieri tematici, strade ortogonali, businnes city e parchi cittadini, ogni luogo ha la sua collocazone. Ma con l’aumeto esponenziale del numero degli abitanti e soprattutto, con la presa di coscienza sempre più diffusa, volta alla ricerca di una vita più “sostenibile”, anche la Grande Mela per eccellenza, si è trovata a porsi delle nuove domande.

Con grande lungimiranza e dopo attente riflessioni, nel 2005 è nato l’importante New York City Plan, voluto dal Comune stesso e seguito nel dettaglio da numerose figure specialistiche. In modalità molto simili alla nostra Europa 2020, la bandiera a scacchi del percorso statunitense, è stata posta al 2030. Gli obiettivi sono notevoli e numerosi, ma con grande efficienza e professionalità, la città di di New York può già dimostrare di aver intrapreso la strada giusta.

Sostenibilità ed efficienza

Una popolazione in crescita, infrastrutture obsolete, cambiamenti climatici e la scarsa attenzione alle problematiche ambientali, hanno rappresentato il punto cruciale nell’elaborazione di questo piano. In soli quattro anni sono stati aggiunti più di 200 ettari di parco, sono state creati più di 64.000 alloggi a prezzi accessibili e con un’attenzione speciale all’efficienza energetica, diminuendo le emissioni totali di gas serra del 13%.

Il concetto di sostenibilità, applicato dal NYC Plan è molto esteso: creare aree ben servite a livello infrastrutturale e di trasporti, potenziare le opportunità di lavoro e, soprattutto, revisionare il sistema di costruzione degli edifici, costruendo con materiali più salubri ed edificando strutture autonome per l’approvvigionamento energetico ed idrico.

Una New York più verde ed a misura di cittadino insomma. L’aspetto più interessante si riscontra forse nell’impegno che il Comune sta riservando nella diffusione di una corretta ed aggiornata informazione in merito all’argomento. Rendere ciascun quartiere sostenibile, partendo dagli stessi abitanti, soprattutto per le notevoli diversità che intercorrono tra le numerose zone che compongono il complesso tessuto abitativo di NY; le soluzioni che funzionano a Bay Ridge, saranno diverse da quelle di Brooklin, o del Queens o del Bayside.

Tra i numerosi progetti fino ad oggi avviati, non manca il capitolo esclusivo legato alle fonti energetiche rinnovabili. Buona parte delle coperture di grattacieli o edifici di medi altezza, verrà dotata di sistemi fotovoltaici ed impianti microeolici, un ottimo sistema di produzione di energia quando collocato ad elevate altezze  (grattacieli). Le coperture che non potranno essere destinate alla produzione di energia, verranno ricoperte a verde, un’ottima soluzione quando si tratta di abbassare la temperatura globale della città e ridurre l’effetto nocivo del surriscaldamento. Da una colata di catrame, ad una verde distesa di tetti giardino e terrazze fotovoltaiche.

Il comparto edile è sempre uno dei temi cruciali in fatto di riqualificazione sostenibile delle città. Parlando di numeri, i fautori del NYCPlan si augurano entro il 2030, di riuscire ad abbassare l’inquinamenteo da gas serra del 10%, calcolando così un risparmio economico per i cittadini addirittura superiore a 750 milioni di dollari l’anno.

Nemmeno gli edifici storici si salveranno da questo processo di riqualificazione. Un esempio più che efficace è l’Empire State Building, storico grattacielo newyorchese reso famoso da numerosi film.

La ristrutturazione “green” dal costo di 20 milioni di dollari, garantirà un taglio dei consumi energetici del 40%, riducendo di 45 milioni di tonnellate le emissioni di CO2. Miglioramento delle superfici vetrate, utilizzo di vetri fotovoltaici e pannelli solari, sistema di controllo dell’energia centralizzato ed efficiente, sono solo alcune delle voci che rendereanno intelligente il nuovo Empire State Building.

L’intervento del piano avverrà a tutto tondo, si agirà a livello burocratico, istituzionale e formativo. Le singole normative per le costruzioni subiranno una completa revisione, alzando gli standard richiesti e, soprattutto, incentivando con i

ntroiti statali, tutte le costruzioni ad emissioni zero, o simili. La formazione di personale qualificato da specializzato nella progettazione secondo criteri di efficienza energetica, porterà sicuramente New York a divenire uno dei centri focali all’avanguardia per lo sviluppo tecnologico ed ingegneristico.

La viabilità

Non è possibile pensare a New York e non immaginarsi una massa infinita di persone che ogni giorno si sposta per la città. Il miglioramento della qualità dell’aria della città non è certo stato dimenticato, nel complesso Piano del 2005. Il primo passo compiuto in direzione di una New York più verde, prevede la progressiva sostituzioni di tutti i veicoli pubblici attualmente esistenti a favore di mezzi elettrici, soprattutto per quanto riguarda il notevole numero di taxi. Inoltre, grazie anche in questo caso ad un a politica settoriale, e cioè che pone al centro della pianificazione il quartiere, il sistema di car-sharing dovrebbe presto prendere il sopravvento, andandosi ad integrare all’intricata rete di trasporto pubblico e metropolitano.

Oltre all’innumerevole numero di automobilisti, New York è attraversata quotidianamente da moltissimi ciclisti, per loro il Piano di NYC, prevede di triplicare il numero di percorsi pedonali e ciclabili, incentivando le possibilità di bike-sharing e collegando tra loro le diverse aree verdi della città.

Dunque il NYC Plan sembra essere una vera iniziativa strategica, che se riuscirà a raggiungere i numerosissimi obiettivi prefissati, trasformerà New York City, nell’esempio più esteso e ben riuscito di Greencity, diventando punto di riferimento per qualsiasi altro intervento futuro: non ci rimane che augurargli in bocca al lupo.

 

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