(Rinnovabili.it) – Lo zucchero fa nuovamente capolino nella scena della ricerca energetica, stavolta aiutando a realizzare batterie con una densità d’energia senza precedenti. Un gruppo di scienziati della Virginia Tech ha sviluppato una cella a combustibile a base di maltodestrina che si propone come alternativa economica, ricaricabile e biodegradabile ai sistemi più convenzionali. In realtà non è la prima volta che le molecole di glucosio si prestano a questo tipo di ricerche ma, come spiega Percival Zhang, uno degli autori dello studio, la pila firmata Virginia Tech mostra una carica senza precedenti.
“In natura lo zucchero è un perfetto composto per lo stoccaggio di energia” afferma Zhang. “Quindi è logico che cerchiamo di sfruttare questo potere naturale in un modo ecologico per produrre una batteria”. Zhang e colleghi hanno costruito un percorso di sintesi enzimatica artificiale che utilizza tutte le potenzialità energetiche dello zucchero per generare elettricità all’interno di una fuel cell; gli enzimi sostituiscono il costoso platino, attivandosi grazie agli atomi di carbonio contenuti nel “combustibile”, ovvero maltodestrina, un carboidrato composto da unità di glucosio e ottenuto dall’idrolisi dell’amido. Diversamente dalle celle a combustibile idrogeno e quelle a metanolo, la soluzione zuccherina di Zhang non è né esplosiva né infiammabile e possiede una maggiore densità di immagazzinamento energetico. Inoltre gli enzimi e i combustibili utilizzati per costruire il dispositivo sono biodegradabili al 100%.