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Zero Energy Building: utenti ancora troppo ‘ignoranti’ sui vantaggi dei NZEB

Secondo Frost & Sullivan, solo educando gli utenti finali e gli investitori privati sui vantaggi degli edifici NZEB, sarà possibile ottenere veri risultati

NZEB

 

(Rinnovabili.it) –  “Per attirare finanziamenti pubblici e privati, i governi devono ‘educare’ gli utenti finali sui vantaggi degli edifici NZEB, Net Zero Energy Building, attuando politiche e regolamenti edilizi appetibili e rilevanti”.

E’ questo uno dei principali obiettivi da raggiungere, secondo la recente ricerca pubblicata da Frost & Sullivan, se davvero vogliamo riuscire a ridurre la nostra impronta di carbonio e imparare a limitare i consumi di energia non rinnovabile.

Secondo Frost & Sullivan l’attuale mancanza di consapevolezza degli utenti finali dei vantaggi portati con sé dalle tecnologie NZEB preclude una significativa fetta d’investimenti, limitando i finanziamenti unicamente alle attività governative o regionali ed eliminando invece quella fetta di mercato, composta dagli investitori privati, che potrebbe generare un vero boom di iniziative legate ai sistemi per l’efficienza energetica dei green building.

Nell’analisi “Enabling Technologies for Net Zero-Energy Buildings–Funding Analysis” la nota società di consulenza, in quanto a finanziamenti disponibili per le tecnologie NZEB, colloca al primo posto l’Europa, seguita da Nord America e Asia-Pacifico. Tuttavia, per attirare davvero gli utenti finali, gli operatori di mercato devono essere in grado di offrire un “rendimento interessante sugli investimenti”, mettendo in evidenza i ritorni economici che l’impiego delle tecnologie per l’efficienza potrebbe garantire.

Secondo l’analisi di Frost & Sullivan i sistemi di illuminazione restano uno dei primi settori sui quali spingere per investire nel mercato dei NZEB, seguito da infissi, riscaldamento, ventilazione, climatizzazione, tecnologie legate alle energie rinnovabili e strategie per garantire elevate prestazioni all’involucro edilizio. Ultimo in classifica perché ancora poco conosciuto e non facilmente identificabile il vantaggio in quanto a costi/benfici, è il settore della domotica e della gestione energetica delle tecnologie.

 

“Oltre a scegliere la modalità di immissione strategica sul mercato, i ‘fornitori di tecnologie NZEB’ dovrebbero introdurre soluzioni che si allineano bene con i piani e le aspettative degli investitori”, suggerisce l’analista Jennifer Tan, uno degli autori del report. “In sostanza, se gli investitori si aspettando di dover investire sulle rinnovabili o sulle prestazioni dell’involucro per soddisfare il fabbisogno energetico degli edifici trasformandoli in NZEB, gli operatori è in quella direzione che dovrebbero muoversi, rendendo le tecnologie più convenienti”.

 

Molti progetti internazionali sono già stati portati avanti nel mondo degli edifici Net Zero Energy Building – NZEB dimostrandone le potenzialità, conclude l’analisi, sottolineando che solo attivando maggiori investimenti a favore delle piccole e medie imprese ed stabilizzando incentivi solidi a livello governativo legati alle tecnologie Zero energy, sarà possibile dare una svolta decisiva al mercato.