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Tutte le sfide del XIV Congresso forestale mondiale

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(Rinnovabili.it) – Per salvare le foreste è necessario unire le forze e guardare l’ecosistema da una angolatura più ampia. Con queste premesse è iniziato ieri il XIV Congresso forestale mondiale (World Forestry Congress – WFC), che ha portato a riunirsi a Durban, fino a venerdì, diverse organizzazioni internazionali. Lo scopo dei colloqui, che si tengono ogni 6 anni, è trovare una soluzione a problemi strettamente interconnessi, che stanno assumendo i contorni della catastrofe: quelli dello sfruttamento intensivo delle risorse, del cambiamento climatico e della deforestazione.

I focus della discussione investiranno sei tematiche: il ruolo delle foreste per lo sviluppo socioeconomico e per la sicurezza alimentare, la costruzione della resilienza, l’integrazione fra foreste e altri utilizzi del suolo, l’innovazione e il commercio sostenibile, il monitoraggio delle foreste per migliorare il processo decisionale e il miglioramento della governance.

Il Congresso forestale mondiale riunisce quest’anno oltre 3 mila delegati, e trova posto nel continente africano per la prima volta dal 1926. Le discussioni si concentrano sugli investimenti forestali con il fine di rafforzare la sicurezza alimentare, l’occupazione e il reddito delle comunità locali. Inoltre, l’appuntamento permetterà di lanciare una visione politica e tecnica del problema delle foreste, con lo scopo di influenzare il vertice sul clima di Parigi e i nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, che verranno approvati questo mese a New York.

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Il direttore generale della FAO (Food and Agriculture Organization), José Graziano da Silva, ha detto in una dichiarazione che il settore forestale dovrà allearsi con altri per sviluppare il pieno potenziale delle foreste. Questo significa dialogare con chi può fornire un contributo su altri fronti, in modo da «incrementare la sicurezza alimentare, eliminare la povertà, migliorare la vita nelle aree rurali, la conservazione della biodiversità e aumentare la resilienza al cambiamento climatico».

Da Silva, che ha anche firmato un accordo di collaborazione con la ONG Action Aid per aiutare le comunità rurali, ha presieduto una riunione del cosiddetto partenariato sulle foreste (CPF) prima dell’inizio del congresso.

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