(Rinnovabili.it) – Cinque misure per realizzare un’economia sostenibile. Cinque passi da compiere per arrestare l’avanzata della crisi ecologica che, nelle sue dimensioni, sta oramai superando quella economica. A presentarli è il WWF nel rapporto dal titolo “From crisis to opportunity: five steps to sustainable european economies”. Quello che emerge dalla pagine della relazione, presentata in concomitanza dell’incontro dei 28 Ministri delle Finanze europei , come il piano investimenti della Commissione Juncker sia ancora ben lontano da porre rimedio ai crescenti problemi ambientali. “Invece di perseguire il solito trend di crescita che prima inquina poi pulisce”, – spiega Sébastien Godinot, esperto di economia del WWF e autore principale del rapporto – il Presidente Juncker e i leader europei dovrebbero stare più attenti ai veri sintomi delle nostre economie malate: l’impoverimento delle risorse naturali e la mancata considerazione di questa straordinaria ricchezza da parte dei mercati. Il messaggio è molto semplice : nessuna economia può svilupparsi senza risorse naturali”.
Tali risorse, definite Capitale naturale, presentano infatti delle proprietà, delle funzioni e dei processi che consentono loro di mantenere continuamente le opzioni evolutive della vita sulla Terra, e queste opzioni sono riconosciute sempre di più fondamentale importanza per il benessere, lo sviluppo e le economie delle società umane. “Le economie sostenibili hanno un potenziale enorme in termini di benefici prodotti, molto più del Piano di Investimento di Juncker ; sono capaci di generare oltre 20 milioni di posti di lavoro entro il 2020. Come? In gran parte utilizzando minori quantità di risorse e energia, compensando i fallimenti del mercato e proteggendo concretamente la natura in Europa”.
Ecco perché la roadmap firmata dal WWF si focalizzata su cinque obiettivi, già raggiungibili nei prossimi 5 anni, in altrettanti ambiti di crescita economica:
– clima e energia (con la massima promozione di energie rinnovabili, risparmio, efficienza e riduzione delle emissioni),
– efficientamento delle risorse e loro gestione (quindi l’applicazione di una Circular Economy, un’economia circolare che non preveda lo scarto, il rifiuto, l’inquinamento ma promuova i processi produttivi circolari),
– politiche fiscali e finanziarie innovative che eliminino i sussidi perversi ai processi negativi per l’ambiente (come i sussidi ai combustibili fossili) e inseriscano le tasse sull’utilizzo delle risorse e i danni all’ambiente,
– una leadership globale nello sviluppo sostenibile
– una strategia da qui al 2050 che costituisca un sfida per l’Europa per consentirci di vivere in armonia con i limiti biofisici del pianeta, grazie all’ecoinnovazione, ai lavori “Green”ai nuovi indicatori di benessere oltre al PIL, all’economia circolare ecc.