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Utility, un futuro di ‘servizi on-demand’ per cittadini consapevoli

Utility,  un futuro di ‘servizi on-demand’ per cittadini consapevoli

 

Grazie ad un uso razionale delle risorse, i servizi pubblici possono migliorare la vita socio-economica delle nostre città a partire dai problemi percepiti dai cittadini, come per esempio l’inquinamento e i cambiamenti climatici.

Di questo si occupa la nuova edizione “Orange book– efficienza energetica e nuovi servizi per le città” messo a punto da Utilitalia, Fondazione Utilitatis, in collaborazione con EfficiencyKNow, presentato oggi nel Salone degli Arazzi al Ministero dello Sviluppo economico, che tra l’altro ipotizza un futuro di ‘servizi on-demand’ per cittadini consapevoli:.

 

La monografia – giunta alla terza edizione – ha l’obiettivo di rilanciare il ruolo e le attività delle utilities e dei cittadini a partire dal potenziale (tuttora inespresso) di servizi legati alla rivoluzione tecnologica dei progetti di efficienza energetica. I servizi on-demand – spiega l’ “Orange book” – sono il punto di contatto tra tematiche energetiche e sociali che si riflette nella qualità stessa dei servizi e dell’ambiente urbano: ascoltare i cittadini, infatti, stimola la partecipazione aumentando la consapevolezza del proprio ruolo e responsabilizzando ad un uso razionale delle risorse rispetto un mix di soluzioni per la sostenibilità.

 

Utility,  un futuro di ‘servizi on-demand’ per cittadini consapevoliCinque i settori chiave analizzati per valutare l’applicazione e lo sviluppo di nuovi modelli: biometano, teleriscaldamento, illuminazione pubblica, efficientamento delle infrastrutture idriche e mobilità sostenibile. Ambiti in cui le amministrazioni locali dovrebbero cogliere le potenzialità offerte dalle utilities sull’efficienza energetica, e di conseguenza raggiungere i target di riduzione delle emissioni. Ad esempio, viene evidenziato che per i servizi idrici, l’adozione di un sistema automatico di controllo del funzionamento dell’impianto può far risparmiare: 10% di acqua, dal 12 al 30% di energia elettrica, una riduzione fino al 30% dei malfunzionamenti dell’impianto e un taglio dei costi di manutenzione dal 15 al 30%.

Altri dati legati al risparmio emergono dall’analisi di alcuni progetti di efficientamento delle reti di illuminazione pubblica forniti da un gruppo di utilities. In particolare, la sostituzione di corpi illuminanti tradizionali, con circa 260 mila nuovi punti luce con tecnologia a led, ha consentito una riduzione della CO2 pari a 38.000 ton/anno.

 

“L’efficienza è la strada primaria da percorrere in qualsiasi settore, ancora di più quando parliamo di servizi pubblici ed energia. La SEN rappresenta un’occasione da non perdere – osserva Giovanni Valotti, Presidente di Utilitalia.

 

Il documento fa riferimento al concetto di città modellata sui bisogni delle persone e quindi di ‘servizi on-demand’. Per realizzare questa nuova forma di ‘città-efficiente’ – dove le aziende dei servizi pubblici potranno gestire in modo ‘smart’ e in ‘real time’ – è necessario: che il consumatore, in veste di cittadino attivo, possa avere la possibilità di una facile interazione; che esista un’infrastruttura sensoristica, ICT e modellistica in grado di raccogliere in tempo reale i suoi bisogni e predire le sue richieste; e che esista la possibilità di riarticolare i servizi in modo dinamico. Per rendere concreto, e presente, questo tipo di ‘futuro’ diventa un elemento essenziale valorizzare le sinergie tra utilities e governance delle città tenendo conto sia della qualità del tessuto urbano che dei piani di sviluppo industriale e dei servizi.

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