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Utilitalia, Rapporto Lavoro 2020, cresce l’occupazione nei settori acqua, ambiente ed energia

Rapporto Lavoro 2020
Foto di Marcelo Viggiano da Pixabay

Cresce l’occupazione dei settori ambientali ed energetici. Ecco i numeri del Rapporto Lavoro 2020 redatto da Utilitalia

(Rinnovabili.it) – Cresce l’occupazione nel mondo dei servizi pubblici legati al settore ambientale ed energetico. Merito, anche, dei nuovi investimenti, ormai a quota 3.5 miliardi annui e, in generale, del crescente sviluppo nel settore ambientale. Permangono comunque alcune problematiche legate all’età media ed al ricambio generazionale.

A rilevarlo è il Rapporto Lavoro 2020 realizzato da Utilitalia (la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche) in collaborazione con Ref Ricerche e presentato ieri al Cnel. Lo studio si basa su di un campione rappresentativo dei circa 100.000 lavoratori delle aziende di acqua, igiene urbana ed energia che fanno capo ad Utilitalia.

Nel dettaglio, nel 2018, il settore gas-acqua ha registrato un totale di 1.591 nuovi ingressi a fronte di 999 uscite, quello ambientale di 2.279 nuovi ingressi a fronte di 1.876 uscite e quello energetico di 330 nuovi lavoratori con 343 uscite.

Si tratta certamente di una buona notizia sia dal punto di vista economico che ambientale. La crescita occupazionale in tali settori sembrerebbe infatti rispecchiare il crescente interesse da parte di istituzioni e privati negli ambiti delle nuove energie, della gestione delle riserve idriche e, in generale, dell’ambiente. 

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L’occupazione – approfondisce il rapporto – mostra una tenuta nel settore energetico e uno sviluppo nel settore idrico ed ambientale grazie anche all’occupazione indiretta legata alla crescita degli investimenti.Un’importante evoluzione del comparto – ha sottolineato il direttore generale di Utilitalia, Giordano Colarullo – nonostante una congiuntura economica non positiva”. 

Dal Rapporto Lavoro 2020 emergono comunque alcune problematiche ancora da risolvere. La principale riguarderebbe l’età media, con gli over 50 che rappresentano il 50% della forza lavoro e gli under 40 fermi al 20%. Ciò sarebbe alla base di non indifferenti complicazioni per il settore energia, necessitante di “forti investimenti nella formazione per aggiornare le competenze”, e per  quello dell’igiene urbana, che per caratteristiche espone i lavoratori ai maggiori sforzi fisici. Problematiche in parte risolvibili secondo Utilitalia, attraverso l’impiego e l’adozione di strumenti innovativi che consentano il ricambio generazionale (la federazione porta ad esempio un Fondo di solidarietà in uscita), e di una legislazione adeguata che si faccia carico degli effetti sociali dettati dai nuovi obiettivi di raccolta e recupero nel settore dei rifiuti.

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