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Urban-Waste: il nuovo approccio ai rifiuti delle città turistiche

Firenze e altre 10 città europee si trasformeranno in laboratori partecipativi volti a ridurre la quantità di produzione di rifiuti urbani

rifiuti delle città turistiche

Gli 11 laboratori di turismo sostenibile di Urban Waste

(Rinnovabili.it) – Divenire un modello di turismo sostenibile, creando un meccanismo oliato capace di affrontare e prevenire le principali esternalità negative del settore, dagli alti livelli di consumo di risorse e alla produzione di spazzatura. Questo quello che si propongono oggi undici città europee con il progetto Urban-Waste. Da Firenze a Copenaghen, passando per Siracusa, Nizza, Lisbona e Dubrovnik, Urban-Waste si rivolge direttamente ai grandi centri turistici per trasformarli in laboratori partecipativi di gestione dei rifiuti e buone pratiche. L’iniziativa applicherà l’approccio del metabolismo urbano per sostenere il passaggio a un modello economico circolare in cui i rifiuti sono considerati una risorsa e per questo reintegrati nel flusso cittadino. A spiegarne motivazioni e funzionamento è la Regione Toscana, partner del progetto. “Vogliamo rendere maggiormente efficiente il servizio di gestione rifiuti ma anche lavorare molto sulla modalità di prevenzione di produzione del rifiuto soprattutto in casi particolari come Firenze dove si somma la grande città con tutte le sue problematicità ma anche la città turistica – ha detto l’assessore Federica Fratoniquindi con flussi di presenze che nel corso dell’anno oscillano e presentano anche problemi vari”.

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L’aspetto qualificante di Urban-Waste è quello di puntare ad un’azione partecipativa che vede nelle comunità di pratica uno dei fulcri del progetto. Le comunità di pratica o “Community of practice”, sono gruppi sociali spontanei finalizzati al miglioramento collettivo. In questo caso coinvolgeranno cittadini ed attori locali che operano del turismo, dell’associazionismo locale e lungo tutta la catena del valore” dei rifiuti. In Toscana alla Comunità di Pratica hanno già aderito il Comune di Firenze, la Città Metropolitana di Firenze, i quattro Comuni del Chianti fiorentino, Alia Spa, Cispel, Ato Toscana Centro, il Dipartimento di Ingegneria industriale -Unifi, Confindustria, Confesercenti , Assohotel, Federagit, Fiepet, Federalberghi, Turismo senza barriere, Legambiente, A.R.R.R., Camera di Commercio – Albo gestori ambientali, Firenze Marathon.

“La filosofia – continua Frantoni – è sempre quella: intervenire su un servizio pubblico essenziale che ha le sue problematicità specifiche e che ha bisogno di essere non solo ulteriormente indagato ma anche affrontato in un’ottica di sistema con il concorso di tutti gli operatori, i soggetti che ogni giorno si occupano di questa tematica in modo diretto come il gestore, o in modo indiretto come gli operatori turistici per offrire una qualità del servizio in sé e di sostenibilità ambientale a cittadini e turisti. E’ giusto per questo che lo sforzo sia sinergico”.

L’analisi del metabolismo urbano per quantificare l’impatto del turismo (e non solo) permetterà di definire azioni concrete di lotta agli sprechi e comunicazione. Si andrà dal coinvolgimento di ristoranti e alberghi con servizi di ristorazione nella realizzazione di azioni specifiche (es. doggy bag, prezzi maggiorati per avanzi da servizi a buffet) alla costituzione di una rete di bar che offrono gratuitamente il servizio di «riempimento borracce» con acqua di rete. Inoltre in tutte le aree pilota coinvolte, sarà inoltre promosso l’utilizzo di una WASTE APP, sviluppata con la medesima impostazione per tutte le 11 città, per fornire informazioni ai turisti sulle modalità di raccolta rifiuti, sulla localizzazione dei contenitori per la raccolta e sulle altre azioni di progetto. La APP è basata sul concetto di «gamification»: a ogni azione virtuosa corrispondono dei punti con cui poter accedere a premi come biglietti gratuiti su mezzi pubblici o di ingresso a musei, gadget, sconti in bar, ristoranti o strutture ricettive.