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UNESCO: un centro culturale dove hanno distrutto i tempi di Buddha

Carlos Nahuel Recabarren realizzerà il Centro Culturale di Bamiyan, nel luogo sacro in Afghanistan in cui sono state distrutte le statue di Buddha nel 2001 in un attentato dei terroristi talebani.

UNESCO: il centro culturale dove hanno distrutto i tempi di Buddha

 

(Rinnovabili.it) – L’UNESCO ha svelato il nome del progetto vincitore della gara per il centro culturale afgano da posizionare nell’area adiacente all’area sacra dei tempi di Buddha, distrutti dagli attentatori talebani nel 2001.

Il team di architetti argentini guidati da Carlos Nahuel Recabarren ha vinto con il progetto chiamato “The Eternal Presence of Absence”, un parco intagliato nel terreno che sfrutta l’inerzia termica e le caratteristiche del suolo per isolare la costruzione ipogea dall’afa del deserto. Il parco scavato nel terreno si integra alla perfezione nel contesto e  rimanda alle tradizioni costruttive locali.

 

UNESCO: il centro culturale dove hanno distrutto i tempi di Buddha“La nostra proposta cerca di non creare un edificio oggetto, ma piuttosto un luogo di incontro, un sistema di spazi negativi, dove il suggestivo paesaggio delle scogliere di Buddha si intrecci con la ricca attività culturale che il centro promuoverà.” spiega l’architetto.

 

Il Centro Culturale di Bamiyan è composto da un parco pubblico ed una serie di edifici ipogei che circondano una piscina con una piazza pubblica su un lato.

La parete di roccia che si staglia di fronte al centro culturale è percorsa da grotte e gallerie risalenti al 3° e 5° secolo utilizzate come santuari e monasteri buddhisti. Le statue gigantesche di Buddha del settimo secolo sono state distrutte nell’attentato talebano del 2001.

La gara di progettazione è stata indetta dall’UNESCO in collaborazione con il Ministero dell’Informazione e della Cultura Afgano dopo che sono stati evitati dei restauri non autorizzati da parte di un gruppo di archeologi tedeschi.

 

Il progetto è stato scelto tra 1.070 candidati da una giuria di esperti, tra i quali Cameron Sinclair cofondatore di Architecture for Humanity ed Elizabeth O’Donnell, decano della Cooper Union. Il premio per il primo classificato è stato di 25.000 dollari, mentre gli altri quattro progetti migliori hanno ottenuto 8.000 dollari.

 

La scelta del vincitore ha creato non poche polemiche; l’architetto Kia Massoudi ritenendo che il primo classificato non abbia preso in considerazione numerosi aspetti importanti ha lanciato una petizione online contro la scelta poco professionale della giuria ma ad oggi ha convinto solamente 70 sostenitori.

 

UNESCO: il centro culturale dove hanno distrutto i tempi di Buddha