Strasburgo approva la nuova normativa che permetterebbe all’Unione Europea di controllare tutte le offerte energetiche dei Ventisette con Paesi terzi
“L’Unione europea è fortemente dipendente dalle importazioni di energia. Nel settore del gas importa il 60% del suo fabbisogno e nel settore petrolifero l’80%. È nell’interesse dei consumatori europei che l’UE parli con una sola voce a qualsiasi fornitore di energia esterno. Ciò comporterà un maggiore coordinamento tra gli Stati membri e prezzi più bassi per i consumatori”, ha affermato il relatore Krišjānis Karins durante il dibattito prima della votazione.
Gli Stati membri dovranno presentare all’esecutivo, entro tre mesi dall’entrata in vigore della normativa, tutti i vigenti accordi bilaterali intergovernativi stretti con paesi terzi. La Commissione dovrebbe quindi avere nove mesi di tempo per informare gli Stati membri interessati “se la sua prima valutazione ha portato a dubbi sulla compatibilità con il diritto dell’Unione” (cioè il diritto della concorrenza UE e normativa sul mercato interno dell’energia). La norma interessa anche i nuovi accordi dove Bruxelles – su richiesta del paese interessato o di propria iniziativa – può partecipare ai negoziati in qualità di osservatore e fornire consigli o suggerire clausole non vincolanti. Per garantire l’efficacia di questa legge, i deputati hanno negoziato un obbligo per la Commissione di riferire al Parlamento e al Consiglio ogni tre anni, tutte le nuove offerte di energia e valutare entro il gennaio 2016 “se il campo di applicazione e la procedura della presente decisione sono appropriate”.