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Dall’Umbria nuove risorse per l’efficienza negli edifici pubblici

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(Rinnovabili.it) – L’Umbria ce la sta mettendo davvero tutta per fare dell’efficienza energetica uno dei suoi driver di crescita sostenibile. Lo dimostra il recente annuncio da parte della giunta regionale, delle nuove risorse stanziate a favore del retrofit energetico dell’edilizia pubblica. “La Regione Umbria – commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Fernanda Cecchini prosegue nel suo impegno per l’incremento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici, sostenendo l’attività delle istituzioni locali: presto saranno disponibili ulteriori risorse derivanti dalle certificazioni del Por Fesr 2007-2013, il Programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale, che saranno destinate al finanziamento degli interventi con le stesse finalità di sei Comuni umbri compresi nel ‘Programma parallelo’ regionale e già ammessi in graduatoria”.

Ridurre il consumo di energia negli edifici (siano essi privati o pubblici) è una delle priorità delle politiche regionali. In questo contesto, il Programma parallelo al Por Fesr, con circa 6 milioni e 809mila euro, finanzia progetti per l’efficientamento di edifici pubblici: oltre 5 milioni di euro dedicati agli interventi comunali individuati con bando regionale e con 1 milione e 750mila euro riservato agli interventi dell’Adisu, l’Agenzia per il diritto allo studio universitario.

La Regione ricorda anche di aver attivato la nuova versione della piattaforma online regionale per il rilascio e la trasmissione dell’attestato rispondente ai nuovi criteri di calcolo e format stabiliti dal decreto del Ministero dello sviluppo economico del 26 giugno 2015.  “Intendiamo attivare velocemente un appropriato sistema di controllo – afferma l’assessore Cecchini – operante ora solo in poche Regioni italiane, quali Piemonte, Lombardia e Liguria, perché vogliamo qualificare uno strumento importante per promuovere efficaci interventi di incremento dell’efficienza energetica nell’edilizia, ridurre i consumi energetici e le relative emissioni atmosferiche, tutelare la qualità dell’aria che respiriamo, tutelare i cittadini e il mercato che potrebbe essere falsato da informazioni talvolta non corrette”.

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