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Creato il sistema low cost per trasformare la CO2 in carburante

CO2 in carburante

 

 

(Rinnovabili.it) – Per qualcuno riuscire a trasformare la CO2 in carburante rappresenta la quadratura del cerchio. I combustibili sintetici offrono, almeno in apparenza, l’idea di poter chiudere un circolo prestandosi sia come sistema di immagazzinato dell’energia pulita, che come strumento di bilancio emissivo. Ciò che ancora oggi separa la teoria dalla realtà è, in parte, il costo delle operazioni di conversione.

Una prima soluzione al problema sembrerebbe però essere arrivata dagli scienziati dell’EPFL, il Politecnico di Losanna.

 

Come trasformare la CO2 in carburante grazie a sole e materiali comuni

I ricercatori Marcel Schreier e Jingshan Luo sono riusciti a sviluppare il primo sistema catalitico per rompere le molecole di CO2, che impieghi elementi economici e abbondanti. L’obiettivo era ottenere dall’anidride carbonica, ossigeno e monossido di carbonio da reimpiegare per la produzione di carburanti sintetici, con una resa soddisfacente.

Il nuovo catalizzatore che facilita questa reazione è stato costruito in laboratorio impiegando nanofili di ossido di rame modificati con ossido di stagno, tutti materiali largamente disponibili a prezzi contenuti. Il catalizzatore è stato quindi integrato in un sistema di elettrolisi e collegato a una cella solare a tripla giunzione (GaInP / Gainas / Ge).

>>Leggi anche: Carburanti solari, in Germania il primo impianto compatto<<

 

Il funzionamento del sistema è abbastanza semplice: i raggi luminosi colpiscono la cella fotovoltaica che fornisce energia per spezzare il legame tra carbonio e ossigeno nella molecola di anidride carbonica. Il dispositivo utilizza il catalizzatore come elettrodo bifunzionale, ossia interviene sia nella reazione di riduzione (catodo) che in quella di ossidazione (anodo). I due prodotti finali sono separati da una membrana bipolare.

Utilizzando l’energia solare, dunque, il sistema è in grado di convertire selettivamente la CO2 in CO con un’efficienza del 13,4 per cento e un’efficienza coulombica (l’efficienza con cui gli elettroni vengono trasferiti in un sistema facilitando una reazione elettrochimica) del 90 per cento. “Questa è la prima volta che si riesce a dimostrare la validità di un catalizzatore bi-funzionale e a basso costo”, spiega Schreier. “Ciò rappresenta un elemento cruciale quando si parla di applicazioni industriali per trasformare la CO2 in carburante”.

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