Fratoni: "Bene l'approvazione. Ora attendiamo da parte del sottosegretario Crippa la convocazione del tavolo promesso”
L’amministrazione regionale della Toscana dà il benvenuto alla geotermia 2.0
(Rinnovabili.it) – Dopo l’approvazione della Commissione ambiente anche il Consiglio regionale della Toscana dà il proprio ok alla nuova legge sulla geotermia 2.0. Licenziato dalla giunta toscana lo scorso settembre, il provvedimento nasce con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e paesaggistico delle nuove centrali energetiche, favorendo nel contempo un approccio “circolare”. “Con questa legge – commenta l’assessore all’ambiente e all’energia Federica Fratoni – la Regione Toscana trova il punto di equilibrio più alto tra le ragioni dello sviluppo e quelle dell’ambiente. La geotermia è a buon titolo annoverata tra le fonti rinnovabili e la sua coltivazione, grazie alla legge, avverrà con le massime ricadute economiche e occupazionali per i territori coinvolti e con la medesima attenzione per gli assetti ambientali e paesaggistici”.
Il testo disciplina le modalità d’assegnazione della concessione di coltivazione e di autorizzazione di impianti, indicando come impiegare le risorse provenienti dalla geotermia: tutti i fondi dovranno essere impiegati per interventi a favore dello sviluppo socio economico delle aree.
Uno dei punti focali è rappresentato dai nuovi limiti agli inquinanti. Il provvedimento impone di ridurre al massimo le emissioni in atmosfera (prevalentemente ammoniaca, mercurio, acido solforico e boro) supportando le interconnessioni tra centrali e “abbattitori” – i cosiddetti impianti AMIS (abbattitori di Mercurio e Idrogeno Solforato) – nonché il raddoppio di questi per evitare il “fermo impianti”. Inoltre favorisce, in una logica di economia circolare, sia il recupero del calore che quello della CO2. Rispetto alla versione licenziata dalla giunta, il testo presenta alcune novità a partire dalla previsione di “un monitoraggio in continuo, con possibilità in accesso remoto da parte di Asl e Arpat, del funzionamento di tutti gli impianti con particolare riferimento alle emissioni in atmosfera”.
Per la prima volta, poi, si riconosce la diversa composizione chimica dei fluidi estratti dall’Amiata, contenente un livello di inquinanti più alto rispetto ad altri territori, e dunque la necessità di “assumere, quale livello massimo da non superare, lo scenario attuale delle emissioni in atmosfera”.
>>leggi anche Crippa rassicura il settore geotermico: Incentivi nel decreto FER2<<
Partendo dal fatto che la tutela dell’ambiente deve essere un’esigenza garantita a livello nazionale, Fratoni ribadisce che la legge toscana non può che essere uno stimolo al governo per integrare il decreto legislativo 22/2010 sul riassetto della normativa in materia di ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche. “Attendiamo da parte del sottosegretario Crippa la convocazione del tavolo promesso – conclude l’assessore – Continueremo a batterci in sede nazionale affinché la geotermia, ad alta come a media entalpia, venga adeguatamente incentivata anche nell’ottica di una regione che sta orientando sempre di più le proprie scelte alla sostenibilità e all’affrancamento dalle fonti fossili tradizionali che tanti danni causano sul clima e sulla qualità dell’aria che respiriamo”.