/Rinnovabili.it) – Riuscire a trasformare gli abiti in elementi sempre più integrati alle esigenze quotidiane è divenuto il pallino di diversi stilisti e laboratori scientifici. Sono nati proprio dalla ricerca di quel qualcosa in più, i vestiti fotovoltaici della nipponica Sphelar Power Corporation o i pantaloni hi-tech di Adrien Sauvage in grado di ricaricare gli smartphone quando infilati in tasca. Sullo stesso filone si colloca anche lo studio condotto della Georgia Institute of Technology. Qui lo scienziato dei materiali Zhong Lin Wang e il suo team hanno realizzato un tessuto in grado di catturare contemporaneamente l’energia solare e quella del movimento.
La combinazione di due tipi di produzione elettrica in un unico elemento tessile spiana la strada allo sviluppo di capi capaci di fornire la propria fonte d’alimentazione a dispositivi come telefoni o sistemi di tracciamento. “Questo tessuto ibrido rappresenta una nuova soluzione nel campo i dispositivi di ricarica”, spiega Wang. Per ottenere tale capacità, la squadra ha utilizzato una macchina tessile commerciale per tessere insieme celle solari costituite da fibre di polimeri leggeri, e nanogeneratori triboelettrici. Quest’ultimi sono sistemi che impiegano una combinazione dell’effetto triboelettrico con l’induzione elettrostatica per generare una piccola quantità di energia elettrica a partire dal movimento meccanico.
Il nuovo tessuto è ottenuto da queste speciali fibre, spesse solo 320 micrometri e intrecciate con fili di lana in maniera tale da essere facilmente integrato in tende, o capi d’abbigliamento. “La stoffa è altamente flessibile, traspirante, leggera e adattabile a diversi utilizzi”, aggiungono i ricercatori, chiarendo un punto fondamentale: materiali e processi usati sono tutti a basso costo, il che rende possibile la produzione su larga scala in tempi brevi. Questo tessuto ibrido, fabbricato con una dimensione di 4 cm per 5 cm, si è dimostrato capace di caricare un condensatore commerciale da 2 mF fino a 2 V per 1 min sotto la luce solare.