L'Agenzia internazionale per le energie rinnovabili e Arizona State University hanno sviluppato un programma di certificazione che mira a sviluppare le capacità della forza lavoro locale per gli impianti fotovoltaici
(Rinnovabili.it) – “L’Africa occidentale ha bisogno di tecnici solari più qualificati per accelerare la diffusione dell’energia fotovoltaica, ed è parte della missione di IRENA incoraggiare tutto ciò attraverso la condivisione delle conoscenze, la fornitura di competenze e la cooperazione internazionale”. Così Gauri Singh, Direttore della divisione Support and Partnerships presso l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA), ha presentato ai media il nuovo accordo firmato con l’Arizona State University (ASU); accordo che permetterà ai paesi dell’Africa Occidentale di dotarsi d’un programma di certificazione solare ad hoc. Le due istituzioni hanno, infatti, unito le forze per realizzare un percorso che permetta di sviluppare le capacità della forza lavoro locale nel campo dell’energia fotovoltaica, settore oggi in rapida crescita nel Continente Africano.
“La nostra collaborazione con ASU – continua Singh – supporta questo sforzo fornendo uno standard per l’eccellenza nel settore. Questo aiuterà i paesi dell’Africa occidentale a raccogliere i benefici dell’energia solare”. E’ dimostrato infatti che la certificazione dei tecnici migliori la fiducia dei clienti nel settore delle energie rinnovabili e le competenze stesse di chi lavora, fornendo loro livelli di abilità riconosciute.
La collaborazione IRENA e ASU comprende, tra le altre cose, anche l’allestimento di workshop dove le principali parti interessate – organismi di certificazione, istituti di formazione nazionali e regionali, enti pubblico – vi prenderanno parte per raccogliere il necessario sostegno politico. “Stabilire standard di competenza umani seguiti da una formazione e una certificazione adeguata è essenziale per il successo degli sforzi nell’energia rinnovabile nei paesi in via di sviluppo, e ASU accoglie IRENA come collaboratore nell’aiutare ad organizzare questo sforzo”, ha aggiunto Anshuman Razdan, professore di ingegneria informatica all’Università del’Arizona.