(Rinnovabili.it) – L’Università del Surrey, nell’Inghilterra sud orientale, ha sviluppato un nuovo supercatalizzatore economico in grado di riciclare due dei principali promotori del riscaldamento globale: l’anidride carbonica (CO2) e il metano (CH4). In uno studio pubblicato su Applied Catalysis B: Environmental, gli scienziati dell’ateneo descrivono come abbiano creato un catalizzatore avanzato e usato, successivamente, per trasformare i due gas serra in qualcosa di decisamente più prezioso.
Il lavoro fa parte di un progetto dell’EPSRC (Engineering and Physical Sciences Research Council) che sta studiando come ridurre l’impatto del riscaldamento globale in America Latina. Lo studio ha portato l’Università inglese a brevettare una nuova famiglia di molecole in grado di facilitare la trasformazione di CO2 e CH4 in un gas di sintesi da poter utilizzare a sua volta per produrre combustibili o stanze chimiche utili.
Solo qualche giorno fa il Global Research Budget ha rivelato come in questo 2017, dopo tre anni di valori stabili, le emissioni globali di origine antropica torneranno a crescere: raggiungeranno i 41 miliardi di tonnellate, a causa dell’atteso aumento del 2% nell’uso di combustibili fossili (Leggi anche Nel 2017 le emissioni cresceranno invece di diminuire). In questo contesto, c’è ancora chi cerca di risolvere il problema delle emissioni a valle.
La tecnologia di cattura e stoccaggio del carbonio, una delle più discusse, finora ha pochi impianti attivi su scala commerciale, e tutti sperimentali e costosi. Inoltre, nella maggior parte dei casi, il CCS richiede particolari e precise condizioni affinché il processo abbia successo. Ed proprio a questo punto che interviene il lavoro del dott. Tomas R. Reina e della sua squadra. I ricercatori inglesi si sono dedicati alla realizzazioni di catalizzatori multicomponenti che facilitassero la conversione del carbonio in prodotti di valore, come il syngas, un importante intermediario per diverse industrie chimiche.
Nel dettaglio le reazioni di sintesi su cui interviene il nuovo catalizzatore sono quelle del dry reforming e del bi-reformig del metano, dove CO2 e CH4 vengono fatte reagire assieme per ottenere idrogeno e monossido di carbonio. Normalmente quest’ultimo composto porta alla formazione di depositi carboniosi sulla superficie del catalizzatore, disattivandolo in poco tempo.
La nuova “ricetta”- nichel rinforzato con stagno e ossido di cerio – migliora notevolmente il processo, rallentando i meccanismi di formazione dei depositi carboniosi. “Questo è un progetto estremamente interessante e crediamo di aver raggiunto qualcosa che possa avere un impatto reale sulle emissioni di CO2”, spiega Reina. “L’obiettivo che tutti stiamo inseguendo come scienziati del clima è un modo per invertire l’impatto dei gas nocivi sulla nostra atmosfera: questa tecnologia, che potrebbe non solo rimuoverli ma anche convertiti in combustibili rinnovabili, è il Santo Graal della scienza del clima”.