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Sudest asiatico, cala il numero delle centrali a carbone

Lo sviluppo di nuove centrali a carbone nel sud-est asiatico è in calo per il secondo anno consecutivo. Potrebbe il segnale che la transizione verso l'energia pulita è vicina anche per la regione climaticamente più vulnerabile al mondo

centrali a carbone
Foto di Ольга Константинова da Pixabay

La transizione verso le rinnovabili si fa più vicina anche nel Sudest asiatico, dove lo sviluppo di nuove centrali a carbone è in calo per il secondo anno consecutivo

(Rinnovabili.it) – Il Sudest asiatico – una delle aree più vulnerabili dal punto di vista climatico – rimane ad oggi l’unica regione al mondo in cui il carbone continua ad avere una quota crescente nel mix energetico. Tuttavia, secondo i numeri diffusi dall’organizzazione non governativa Global Energy Monitor (GEM), il trend parrebbe destinato ad invertirsi: come dimostrano i dati,  lo sviluppo di nuove centrali a carbone nel Sudest asiatico è in forte calo per il secondo anno consecutivo. Non solo infatti la costruzione di nuovi impianti è in declino, ma anche il numero di progetti in fase di pre-costruzione continua a diminuire, con una riduzione – secondo i dati GEM – del 52% tra metà 2015 e la metà 2019. 

 

La tendenza si riflette anche nella riluttanza da parte delle banche a finanziare nuovi impianti, con i tre maggiori istituti di credito – cioè l’OCBC, la DBS e l’UOB – che hanno dichiarato che ne avrebbero interrotto qualsiasi finanziamento. “Non abbiamo alcun accordo in cantiere – ha spiegato a Eco-Business un portavoce dell’UOB di Singapore – “ci stiamo concentrando sull’identificazione di nuove opportunità per aiutare i nostri clienti a diversificare gli investimenti in fonti di energia più sostenibili”. Per costruire nuovi impianti – ha spiegato Ted Nace, direttore esecutivo di GEM – bisogna investire centinaia di milioni di dollari e, anche nel Sudest asiatico, sembra che stia diventando sempre più difficile convincere gli investitori ad impegnare simili cifre per il carbone”. 

 

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Fa per il momento eccezione l’Indonesia, tra i maggiori produttori mondiali di combustibili fossili, che nei primi 6 mesi dell’anno ha iniziato a costruire nuove centrali elettriche a carbone. Tuttavia, il recente calo dei prezzi ha spinto il presidente indonesiano Joko Widodo ad annunciare che il paese potrebbe presto “migrare” verso le energie rinnovabili. “La potenza del carbone sta affrontando la sua tempesta perfetta”, ha commentato Christine Shearer, direttore del programma carbone della GEM. “I governi lo stanno dismettendo a causa degli alti livelli di inquinamento e la tecnologia delle energie rinnovabili lo sta superando in termini di qualità e costi. Anche gli istituti finanziari – ha sottolineato Shearer – stanno cambiando direzione, rendendo i finanziamenti al carbone sempre più rari e difficoltosi da ottenere”. 

 

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