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Stampa 3D, il padiglione si monta come un Lego

Stampa 3D, il padiglione si monta come un Lego

 

(Rinnovabili.it) – Tempi di assemblaggio ridotti a zero, struttura solida e stabile. È il padiglione da stampa 3D che è stato esposto in anteprima all’ultima Maker Faire Bay Area di San Mateo. Tra le innovazioni presenti alla decima edizione della kermesse californiana, l’idea di Zachary Schoch ha attirato l’attenzione di molti.

Schoch è il fondatore dei Bot Laboratory con sede a Los Angeles, un’azienda specializzata nella ricerca nel campo della robotica e nella stampa 3D di oggetti di grandi dimensioni. Per la Maker Faire ha tirato le fila delle sue ricerche più recenti –materiali da costruzione di ultimissima generazione e tecniche di costruzione innovative – e ha realizzato questo padiglione. Che ha una caratteristica unica, almeno fino a questo momento: si monta a incastro esattamente come se fosse composto da tanti mattoncini Lego.

 

Stampa 3D, il padiglione si monta come un LegoIl punto di partenza è stata l’analisi delle proprietà fisiche e meccaniche di edifici realizzati in plastica. Per applicare la stampa 3D al binomio rigidità-flessibilità che li caratterizza ha scelto di puntare sulle modalità di assemblaggio. “Tutto ciò che è costruito dovrebbe poter essere assemblato con tutta la velocità e la semplicità permesse dalla fattibilità economica – commenta Schoch – E gli edifici non fanno eccezione”.

Il padiglione presentato alla Maker Faire è composto da una serie di elementi singoli, stampati in modo da potersi incastrare con gli altri tramite una giuntura a S. Questa forma è essenziale, dal momento che permette di conferire all’intero padiglione la stabilità e la resistenza necessarie, sfruttando le forze di tensione e compressione sviluppate dalla struttura stessa.

Il materiale selezionato è la plastica ABS (il nome esteso di questo polimero termoplastico è acrilonitrile-butadiene-stirene). Che altro non è – ironia voluta o meno – se non lo stesso tipo di plastica impiegato dai mattoncini Lego. Ma Schoch sostiene di averlo scelto, dopo aver passato in rassegna una gran varietà di materiali, perché si presta in modo eccellente al processo di stampa 3D, garantisce ottime proprietà meccaniche e ha un costo estremamente basso.

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