(Rinnovabili.it) – Dove vivranno i futuri viaggiatori interplanetari? La speranze della NASA sono riposte nella stampa 3D e con la 3-D Printed Habitat Challenge mette in palio 2,25 milioni di dollari – poco più di due milioni di euro – per chi riuscirà a creare il miglior rifugio spaziale realizzato con la stampa 3d ed i materiali locali disponibili in altri pianeti.
Il progetto del vincitore del premio sarà utile ad evitare di trasportare nello spazio i materiali da costruzione e rendere molto più semplici le missioni spaziali mirate alla costruzione di rifugi su altri pianeti.
“Le future possibilità della stampa 3D sono di ispirazione e la tecnologia è estremamente importante per l’esplorazione dello spazio profondo. Questa sfida aumenta il livello di quello che siamo attualmente capaci di fare e siamo ansiosi di vedere quello che la comunità creativa ci proporrà.” Ha spiegato Sam Ortega, il Program Manager dei concorsi della NASA.
Il concorso promosso dalla NASA e dal National Additive Manufacturing Innovation Institute consterà di due fasi: la prima per fare il punto sullo stato dell’arte della stampa 3D e la seconda testerà questi strumenti con i materiali indigeni.
La prima fase inizierà il 27 settembre ed i partecipanti dovranno presentare strutture realizzate interamente con la stampante 3D, i migliori 30 saranno giudicati ed il vincitore porterà a casa 50.000 dollari e presenterà il progetto al 2015 World Maker Faire di New York.
La seconda fase prenderà in considerazione le caratteristiche dei materiali indigeni degli altri pianeti e qui i partecipanti dovranno realizzare veri e propri habitat a dimensioni naturali, scegliendo di servirsi unicamente di queste risorse aliene o abbinandole ai materiali riciclabili. I vincitori delle due categorie si aggiudicheranno circa un milione di euro ognuno.
Una volta che la NASA avrà acquisito le sufficienti esperienze e competenze tecniche inizierà una serie di spedizioni per costruire rifugi in destinazioni lontane – ad esempio Marte – in cui alloggeranno gli astronauti.