La detrazione Irpef del 65% è stabilizzata per 5 anni ed estesa anche agli alberghi, alzandola all’85% in caso di lavori di retrofit energetico in condomini. All’85% quella per le ristrutturazioni antisismiche
(Rinnovabili.it) – La manovra finanziaria 2017 mantiene le promesse fatte quest’estate dal Governo. Gli ecobonus per gli interventi di riqualificazione energetica e ristrutturazione avranno nuovamente la loro proroga, più qualche altro beneficio che ne amplia portata e carattere. Lo ha stabilito, lo scorso venerdì, il Consiglio dei Ministri approvando il disegno di legge di bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2017 e per il triennio 2017-2019. Il provvedimento prevede, tra le altre cose, lo stanziamento di 3 miliardi in tre anni le detrazioni IRPEF dedicate agli interventi edilizi, gli attuali ecobonus del 65% per le riqualificazioni energetiche e quello del 50% per le ristrutturazioni.
Ecobonus per le riqualificazioni energetiche
Come da tradizione la legge di stabilità proroga la vita degli ecobonus del 65% (altrimenti in scadenza, con questa percentuale, per la fine dell’anno). Stavolta però la stabilizzazione non è annuale, bensì copre i prossimi 5 anni, dal 2017 al 2021, dando al settore quel respiro in più chiesto, a più voci, negli ultimi tempi.
La misura è stata inoltre estesa anche agli alberghi, aumentando l’aliquota Irpef nel caso di interventi di retrofit a livello condominiale. Nel dettaglio per lavori riguardanti l’involucro edilizio dei condomini, la detrazione sale al 70% dell’importo speso, purché gli interventi incidano su più del 25% della superficie disperdente lorda dell’intero immobile. Con certificazione dei miglioramenti ottenuti nella prestazione energetica, lo sconto è del 75% con tetto di spesa massima di 40mila euro per appartamento.
Altra novità del ddl Bilancio e già preannunciata in questi mesi, è la possibilità di cedere il credito fiscale maturato a tutti i potenziali beneficiari (imprese che effettuano i lavori o soggetti terzi). Una misura che segue direttamente la decisione dello scorso anno (stabilità 2016) di dare la possibilità a tutti i contribuenti che rientrano all’interno della “no tax area” di usufruire ugualmente della detrazione del 65% delle spese sostenute, cedendo l’ecobonus agli stessi fornitori che hanno eseguito i lavori come parte del pagamento dovuto. Infine, saranno anche previsti controlli a campione, per contrastare dichiarazioni di intervento “fasulle”.
Ristrutturazioni edilizie e sismabonus
Proroga di un anno invece per l’ecobonus del 50%, fino ad un ammontare complessivo delle spese di 96 mila euro per unità immobiliare, e introduzione di un’importante novità: gli interventi antisismici. La manovra, mantiene le promesse, creando il sismabonus, detrazione applicabile ai lavori sostenuti al fine di adeguare gli edifici alle norme antisismiche. Lo sconto fiscale, che sarà in vigore fino al 2021, parte da un minimo del 50% per arrivare fino all’85% in base al livello di miglioramento della classe di rischio, con una spesa massima di 96.000 euro.
A differenza degli altri ecobonus, potrà essere recuperato spalmandolo sulle dichiarazioni dei redditi dei cinque anni successivi (e non dieci come negli altri casi). La detrazione comprende anche spese di classificazione e verifica sismica e riguarderà prime e seconde case e attività produttive che rientrino nelle prime tre zone sismiche (1 e 2 definite «ad alta pericolosità» e la 3 considerata a «rischio moderato»). Anche in questo caso lo sconto però potrà aumentare fino al 70% se i lavori di ristrutturazione dovessero far salire l’immobile di almeno un livello nella classificazione antisismica e fino all’80% per due livelli di classificazione. Se poi gli interventi antisismici interessano l’intero condominio, la detrazione sale rispettivamente al 75 e all’85%, mantenendo la possibilità di cedere la detrazione sulle parti comuni dei condomini a soggetti terzi.